Uccisa da monopattino, fermate due donne
Le due donne sono tuttora in custodia alla Stja, il corpo della Polizia francese che si occupa della gestione incidenti insieme alla Prefettura.
Secondo quanto si è appreso, inoltre, le due giovani donne responsabili dell’investimento con il monopattino elettrico sarebbero due infermiere di 25 anni.
Ma non solo: i testimoni, come riporta la stampa francese, hanno anche detto che le due donne alla guida del monopattino sarebbero state ubriache al momento dell’investimento
Le due giovani donne, infatti, erano fuggite dopo aver investito la povera Miriam Segato a bordo strada. (LA NAZIONE)
Ne parlano anche altre fonti
24 giugno 2021 a. a. a. Sono state fermate le due ragazze che lo scorso 14 giugno avrebbero investito col monopattino Miriam Segato, 31enne originaria di Capalbio, morta poi in ospedale in seguito alle lesioni riportate. (Liberoquotidiano.it)
Dieci giorni dopo l’incidente, le due donne sono state arrestate e prese in custodia con l’accusa di “omicidio colposo commesso da un conducente di autoveicolo a motore, aggravato dalla fuga” (L'HuffPost)
La polizia francese ha fermato due ragazze sospettate di aver investito Miriam Segato, 32enne italiana travolta e uccisa da un monopattino a Parigi nella tarda sera del 14 giugno. Miriam, che da Roma si era trasferita a Parigi, si trovava lungo la Senna, poco dopo la mezzanotte, a chiacchierare con gli amici. (Open)
La donna aveva appena raggiunto dei colleghi di lavoro e stava parlando con un'amica quando è stata investita dal monopattino guidato da due ragazze, poi fuggite. Tra loro c'era anche la 32enne originaria di Capalbio, in provincia di Grosseto, e residente a Parigi. (Yahoo Notizie)
Facebook Parigi, italiana investita e uccisa da monopattino: fermate due ragazze. (Notizie - MSN Italia)
Miriam uccisa da un monopattino a Parigi: arrestate due infermiere nella banlieue, erano ubriache dalla nostra corrispondente Anais Ginori. (ansa). La ragazza toscana venne investita e le due occupanti della "trottinette" fuggirono senza prestarle aiuto nonostante la loro professione. (La Repubblica Firenze.it)
