A sinistra il campo largo non c’è più, il Pd deve scegliere se essere Macron o Mélanchon

Il Riformista INTERNO

Tra le conseguenze della scissione dei dimaiani, oltre alla fine ormai conclamata dei 5 stelle, c’è un’altra debacle: quella della strategia del campo largo.

E allora la domanda non è se il Pd sta con Di Maio o con Conte, ma se sceglie di essere Macron o Mélenchon.

Per mesi, forse anni, il Pd, prima quello di Zingaretti e dopo quello di Letta ispirati entrambi da Bettini, hanno scommesso sull’alleanza con il movimento grillino. (Il Riformista)

Se ne è parlato anche su altre testate

Positivo per il nostro Paese di essere dentro una partita geopolitica che ci interessa con un governo forte». «Il governo ha dimostrato di essere molto forte e il voto largo quasi unanime che il Parlamento ha dato ieri al governo è un segno di rafforzamento, a dimostrazione che la scissione non ha indebolito il governo, anzi, è più forte. (Open)

La scissione nei 5Stelle rafforza il governo. “Il governo guidato da Mario Draghi ha dimostrato di essere molto forte. Il campo largo? (Secolo d'Italia)

Bruxelles, 23 giu. "Credo - ha concluso il segretario del Pd - che questo sia un fatto positivo per il nostro paese: essere dentro una partita geopolitica che ci interessa, con una situazione di governo forte" (Tiscali Notizie)

Martedì mattina il consiglio nazionale del Movimento 5 stelle si era riunito con almeno due vicepresidenti di Giuseppe Conte pronti a strappare, a dire «basta così non si può andare avanti, stare al governo ci danneggia» (La Stampa)

Lo ha detto il segretario del Partito Democratico Enrico Letta a Bruxelles. xf4/tvi/gtr (Sardegna Reporter)

Credo che questo sia un messaggio forte: così forte non era mai stato dato e lo sosteniamo molto convintamente", ha affermato ancora Letta. Il governo guidato da Mario Draghi "ha dimostrato di essere molto forte. (Adnkronos)