Pieno mandato a Draghi: “Non sto con chi vuole l'Ucraina sottomessa”

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L’Aula approva compatta, tra siparietti e la protesta: «Stop all’invio di armi». francesco olivo

Pieno mandato a Draghi: “Non sto con chi vuole l’Ucraina sottomessa”. Dopo il Senato, via libera anche dalla Camera: «Le critiche ci stimolano».

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Ma naturalmente la colpa è delle sanzioni, la colpa è dell'Europa. Le sanzioni, l'invio di armi, servono a questo», queste la parole del premier Mario Draghi nella replica alla Camera al termine del dibattito in vista del consiglio europeo. (ilmattino.it)

«Le sanzioni sono efficaci? Le armi servono a Kiev, ovvero al paese aggredito, per difendersi dai russi, ovvero gli aggressori. (Il Sole 24 ORE)

Le sanzioni, l'invio di armi servono a questo. In base al primo punto di vista, che è quello mio sostanzialmente, l'Ucraina si deve difendere. (Corriere TV)

Per cui", ha affermato Draghi, citando anche le ricadute delle sanzioni sulle famiglie e sul loro potere d'acquisto.Il discoro di Draghi alla Camera, in sostanza, ha ripercorso quello di ieri al Senato, riepilogando innanzitutto i: gli sviluppi della guerra in Ucraina e il sostegno europeo a Kiev; le ricadute umanitarie, alimentari, energetiche e securitarie del conflitto; gli aiuti a famiglie e imprese colpite dalla crisi; le prospettive di allargamento dell'Ue; i seguiti della Conferenza sul futuro dell'Europa. (Borsa Italiana)

Dall’inizio della guerra, il governo italiano si è mosso per trovare fonti di approvvigionamento alternative al gas russo. Il Consiglio europeo ha dato alla Commissione il mandato di verificare la possibilità di introdurre un tetto al prezzo (QuiFinanza)

Ancora: "La Russia è troppo forte, perché combatterla, lasciamo che entri, lasciamo che l'Ucraina si sottometta, dopotutto cosa vogliono questi…", ha continuato Draghi tra gli applausi scroscianti della Camera dei deputati A cura di Tommaso Coluzzi. (Fanpage.it)