L'accoltellatore di Marta liberato (e già a Londra) per un errore giudiziario

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È polemica attorno alla scarcerazione del quindicenne, condannato per aver ferito la 26enne, che faceva jogging nella periferia di Mogliano Veneto.

«Povera Marta - tuonano i vicini della donna - beffata dalla giustizia che avrebbe dovuto proteggerla ora»

«Da quel che sappiamo si troverebbe a Londra con la madre - ha spiegato il legale di Marta, l'avvocato Alberto Barbaro -.

Il quindicenne il 22 marzo 2021 aveva deciso di rapinare una persona a caso, per avere i soldi per comprare l'hashish. (ilGiornale.it)

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Ho paura che la gente si abitui all'ingiustizia" ha dichiarato infatti il padre di Marta Novello Il ragazzino pare volesse ristabilire i rapporti e avrebbe inviato diversi messaggi a mezzo social ai vecchi amici prima di ripensarci e lasciare l'Italia per raggiungere la madre a Londra (Fanpage.it)

La notizia della scarcerazione per un pasticcio legato alla scadenza dei termini del 16enne deflagra come una bomba sul sistema penale italiano Marta, dal canto suo, ha definito «inammissibili e incomprensibili» errori burocratici o di disattenzione di questo tipo. (ilgazzettino.it)

Ho saputo casualmente della scarcerazione del ragazzo e del suo rientro a casa - racconta Marta Novello, la studentessa moglianese di 27 anni -. Sapere che il suo aggressore è già libero, per un errore giudiziario, è stato come ricevere un’altra coltellata. (ilgazzettino.it)

«Ho rassicurato, dicendo che al minorenne era stata trovata una struttura, fuori Regione, che lo avrebbe accolto» racconta il primo cittadino al Gazzettino. Il giovane, a marzo dell'anno scorso, aveva aggredito Marta senza alcun motivo, con 23 coltellate, riducendola in fin di vita: per lei, per tornare a casa e a una vita normale, ci sono voluti dei mesi. (leggo.it)

Marta e il suo aggressore vivono vicini e immagino – anzi, non posso immaginare – come si senta lei ora Ventidue coltellate. (Il Mattino di Padova)

Il deputato forzista Pierantonio Zanettin ha annunciato la presentazione di un’interrogazione al ministro della Giustizia Marta Cartabia sul caso Tutto perché «voleva rapinare una persona perché doveva prendere il fumo», la marijuana, abituato a fumarsi «anche nove canne al giorno». (Corriere della Sera)