Veneto, Zaia “per fare iniezioni non serve una laurea”. Interviene la Fnomceo e la Fnopi?

Nurse Times INTERNO

In questo senso le professioni garantiscono i diritti dei cittadini: lo fanno con le loro conoscenze, le loro competenze, i loro valori

Forse – ed è tutto da discutere – non servirà una laurea per fare un’iniezione.

Se questo era vero più di 2400 anni fa, è tanto più vero oggi con tutti i progressi medici, scientifici, tecnologici.

I professionisti sanitari studiano anni per acquisirle, in maniera specifica e mirata per le professioni che andranno a esercitare. (Nurse Times)

La notizia riportata su altri media

Registrazione e consegna del certificato di avvenuta vaccinazione è invece l’ultima fase che prevede tra l’altro la firma di un operatore sanitario abilitato. Dichiarazione contestata dalla Federazione degli Ordini dei Medici ed Odontoiatri della Regione Veneto così come dall’organismo nazionale. (Radio Più)

Proprio su quest’ultimo tema, si è espresso in conferenza stampa il governatore veneto Luca Zaia. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Luca Zaia (@zaiaufficiale). (Altranotizia)

Ma serve una laurea, a volte anche una specializzazione, per salvare, con cognizione di causa, una vita”, ha aggiunto Anelli Cosa ha detto Zaia sui vaccini. Durante l’ultima conferenza stampa sul coronavirus prima di Pasqua, il governatore del Veneto Luca Zaia aveva detto: “Stiamo dicendo da mesi che per fare iniezioni non serve una laurea. (Virgilio Notizie)

Li ringrazio di cuore».«Vi sono situazioni contingenti che di volta in volta determinano eterogeneità. Tuttavia le prenotazioni sono state numerose, abbiamo semplificato al massimo la procedura e stretto i tempi, esponendoci a qualche rischio (Il Mattino di Padova)

Si prosegue con l’acquisizione del consenso informato sul foglio prevaccinazione, anch’essa di esclusiva competenza medica, dopo adeguato colloquio. L’iniezione è un fatto meccanico, non dico che quando avremo i vaccini bisognerà andare dalla vicina a fare la puntura, ma quasi”. (Nurse Times)

“In fondo è assolutamente vero quello che dice Zaia… nonne, mamme e zie ci hanno tutti punturato da bambini con le siringhe di vetro “sterilizzate” nel bollitore. Appare evidente che le regole del gioco sono cambiate, per motivi economici e di comodità, ma noi, da medici, speriamo non sulla pelle dei pazienti (Nurse Times)