“Altri due casi di cinghiali morti per peste suina in Liguria”

La Stampa INTERNO

L’assessore in questi giorni sta partecipando numerosi tavoli tecnici sulla malattia che finora, solo in Piemonte, ha ucciso sette cinghiali.

«C’è un aumento dei casi di peste suina in Liguria in particolare nel territorio intorno all’autostrada A7, per cui i controlli saranno concentrati nelle aree vicine a questa arteria».

Lo sostiene l’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa, che parla di altri due casi scoperti in territorio ligure per i quali si attendono gli esiti delle analisi. (La Stampa)

La notizia riportata su altri media

“È fondamentale – aggiunge il vicepresidente e assessore alla Caccia Piana – sensibilizzare i Comuni dell’area interessata per garantire una corretta informazione alla popolazione. Per questo è fondamentale che il governo intervenga tempestivamente per ristorare adeguatamente le attività coinvolte da tali disposizioni, già duramente colpite dagli effetti devastanti dell’emergenza pandemica (Genova24.it)

Attualmente, l’export di salumi e carni suine si attesta su 1,7 miliardi di euro (+12,2% rispetto al 2020). “Rispettiamo le ordinanze ma non possiamo rischiare di essere abbandonati dalle istituzioni, abbiamo bisogno di aiuto (IVG.it)

Paesi nei quali esportavamo carne suina hanno già iniziato a bloccare precauzionalmente esportazioni di salumi e carne. A commentare le parole che provengono dal Parco del Beigua sulla decisione del governo di vietare le attività nei boschi è il vice presidente della Regione Liguria Alessandro Piana. (IVG.it)

L’Ordinanza stabilisce infine che ulteriori misure per contrastare la diffusione della malattia dovranno essere adottate dal direttore generale della Sanità e del farmaco veterinario”. In merito all’Ordinanza ministeriale congiunta Confagricoltura chiede che venga chiarito a quali condizioni è consentito l’esercizio dell’agricoltura nelle zone infette, anche in riferimento alle attività a essa connesse (per esempio agriturismo, fattorie didattiche, enoturismo) (Radiogold)

«Il focolaio individuato nella zona appenninica tra le province di Alessandria e Genova – spiega - deve essere assolutamente circoscritto per evitare il diffondersi del virus in altri territori circostanti. (La Stampa)

Al più presto dovranno essere reperite risorse da destinare a ristoro delle perdite per le attività economiche e turistiche connesse ai divieti previsti per contenere la diffusione del virus”. Reputo necessario agire con la massima tempestività ed efficacia per salvaguardare gli allevamenti e la filiera (Primocanale)