Open Arms, Enzo Moavero Milanesi: "La telefonata col ministro spagnolo" che cambia il quadro

Open Arms, Enzo Moavero Milanesi: La telefonata col ministro spagnolo che cambia il quadro
Liberoquotidiano.it ESTERI

Il caso Open Arms si arricchisce di nuovi dettagli che non sono affatto secondari. Nel processo di Palermo dove è imputato il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, è il turno dell'ex ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi. Le sue parole inguaiano e non poco l'Ong mettendo a fuoco un tema importante: Open Arms ha rifiutato l'aiuto della Spagna (Paese di bandiera dell'imbarcazione): "Durante il periodo della vicenda Open Arms, tra la metà di agosto e il 20 agosto, ho avuto svariate telefonate con il ministro degli Esteri spagnolo (Liberoquotidiano.it)

La notizia riportata su altri giornali

Lo ha reso noto oggi in aula il pm Gery Ferrara ma la richiesta non è stata ancora formalizzata ed è probabile che questo venga fatto nella prossima udienza che è stata programmata il 14 giugno nell'aula del carcere Pagliarelli. (ilGiornale.it)

Novità all'ennesima udienza a Palermo del processo Open Arms, che vede imputato l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini per sequestro di persona, con l'accusa di aver impedito per giorni lo sbarco di 147 migranti recuperati dalla nave dell'ong spagnola. (Secolo d'Italia)

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Processo Open Arms, l’accusa dell’ex ministro Moavero: “Dissi a Salvini che all’estero si lamentavano dei decreti sicurezza”

Dopo l’attore hollywoodiano Richard Gere, chiamato a testimoniare, ora è la volta di Angela Merkel e di Josep Borrell. Sì, l’ex cancelliera tedesca e l’ex ministro degli esteri del governo spagnolo (attualmente Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la sicurezza) potrebbero essere sentiti come testimoni nelle prossime udienze già fissate a Palermo per il processo Open Arms (ilGiornale.it)

La Libia non poteva essere ritenuta porto sicuro perché non aveva aderito alle convenzioni internazionali che ne definiscono le condizioni”. L’ho sempre detto anche in occasioni pubbliche. (La Repubblica)