Marco Bellocchio contro tutti

A 83 anni Marco Bellocchio ha scoperto la sua specialità: il cinema della sospensione, il racconto di cose, eventi e persone nel momento di massima indeterminatezza. Poco conta che queste cose, eventi e persone siano noti. La maestria del regista sta proprio nel ricostruire l’indeterminatezza ormai smontata: tutti sappiamo che ne è stato di Aldo Moro, eppure guardando Esterno notte si aveva la sensazione della scoperta. (Rivista Studio)

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Il film ha convinto critica e pubblico, ma senza volerlo ha anche riacceso il dibattito: "Le difese d'ufficio di Pio IX e del suo apparato persecutorio, che compaiono in questi giorni da molte parti del mondo cattolico, sono se non stupefacenti almeno preoccupanti" , la denuncia di Riccardo Di Segni, rabbino capo della Comunità ebraica di Roma. (ilGiornale.it)

La Juventus è stata trovata colpevole, ha dimostrato per l’ennesima volta di non essere la locomotiva pulita del calcio italiano. COLPEVOLI – De Paola è duro contro il club bianconero: «Tutti hanno interesse a voltare pagina, la Juventus e il calcio italiano in generale. (Inter-News)

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Nel film si racconta uno dei casi più controversi della nostra storia: nel 1858, nel quartiere ebraico di Bologna, i soldati del Papa irrompono nella casa della famiglia Mortara. “Rapito”, il potere della Chiesa secondo Marco Bellocchio (Radio Capital)

Martedì 30 maggio a Torino in programma tre appuntamenti con Marco Bellocchio, in città per incontrare il pubblico del suo film “Rapito”: insieme a lui, all’Ambrosio per gli spettacoli delle 18,30 e delle 21,15 e al Massimo per quello delle 20,30, ci saranno Fausto Russo Alesi, che nel film interpreta il padre del piccolo Edgardo Mortara, vittima del rapimento da parte delle autorità ecclesiastiche nella Bologna di metà ’800, e Barbara Ronchi, che nel film è la madre. (CronacaQui.it)

La recensione di Rapito, la nuova pellicola di Marco Bellocchio in concorso a Cannes76 e tratta dal libro di Daniele Scalise dedicato al caso di Edgardo Mortara. (Lega Nerd)