Vaticano, i dipendenti che non si vaccinano rischiano il licenziamento

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Il Vaticano ha messo a disposizione il vaccino per tutti i lavoratori.

CITTÀ DEL VATICANO - Il Vaticano seguirà la linea della tolleranza zero verso i dipendenti che decideranno di non vaccinarsi per questa pandemie (o per altre, ipotetiche, che potrebbero aver luogo in futuro).

Il tutto si fonda su una legge vaticana approvata nel 2011 e che regola gli accertamenti sanitari d'ufficio per i collaboratori della Santa Sede. (Ticinonline)

Se ne è parlato anche su altre testate

La vaccinazione sarebbe volontaria, ma un decreto del presidente della Pontificia commissione dello Stato, cardinale Bertello, prevede il demansionamento con mantenimento dello stipendio per chi non fa il vaccino per ragioni di salute. (Radio Spada)

Il decreto sottolinea che lo Stato vaticano «adotta tutte le misure necessarie volte a ridurre il rischio» legati al Covid-19 e che la vaccinazione è uno degli strumenti. Il vaccinarsi, spiega ancora il testo, «prevede la somministrazione di un vaccino a tutela della salute dei cittadini, dei residenti, dei lavoratori e della comunità di lavoro». (Avvenire)

A Sydney un lungo corteo si è snodato tra le vie della città mentre a Brisbane i manifestanti si radunati in un parco pubblico dove sono andati in scena che dei concerti. Massiccia la presenza delle forze dell’ordine che hanno cercato di disperdere gli assembramenti. (LaPresse)

Per i candidati all'assunzione, ciò equivale alla rinuncia alla costituzione del rapporto di lavoro". Il Vaticano usa la mano dura contro tutti coloro che rifiuteranno di vaccinarsi contro il Coronavirus. (Fanpage.it)

Lo rende noto la sala stampa vaticana (LaPresse) – Papa Francesco ha accettato la rinuncia agli incarichi di vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, di arciprete della basilica papale di San Pietro in Vaticano e di presidente della Fabbrica di San Pietro presentata dal cardinale Angelo Comastri e ha nominato agli stessi incarichi il cardinale Mauro Gambetti, O. (LaPresse)

L’adesione volontaria ad un programma di vaccinazione deve, quindi, tener conto del rischio che un eventuale rifiuto dell’interessato possa costituire un rischio per se, per gli altri e per l’ambiente lavorativo. (Vatican News)