Brexit, Londra dice addio all’Erasmus: “Un furto alle future generazioni”

Londra da Vivere ESTERI

Sull’argomento è intervenuto il sottosegretario all’Istruzione, il conservatore Chris Skidmore, il quale ha sottolineato che “il voto di ieri non significa la fine della partecipazione del Regno Unito al programma Erasmus+ dopo che avremo lasciato l’Ue.

Insomma le reazioni non si sono fatte attendere e fra di esse il minimo comune multiplo si è rivelato l’indignazione.

Tuttavia il governo britannico ha smentito l’addio all’Erasmus, almeno per ora. (Londra da Vivere)

Se ne è parlato anche su altre testate

“Con la nuova programmazione europea – si legge nell’articolo -, a partire dal 2021, il governo inglese negozierà la partecipazione al Programma Erasmus+ con le istituzioni dell’Unione Europea. (La Tecnica della Scuola)

Secondo il ministero dell’Interno a fine novembre 2,6 milioni di cittadini Ue, Eea e svizzeri avevano fatto domanda di residenza. Ancora nessuna domanda da un terzo dei cittadini Ue. Il Governo ha sottolineato il successo dell’EU Settlement Scheme, il programma di registrazione online dei cittadini Ue. (Il Sole 24 ORE)

Non solo non vogliono suonare le campane per motivi politici e inoltre molti loro fedeli non sono per uscire dalla UE. L’idea lanciata da alcuni deputati di far suonare tutte le campane non è piaciuta molto alle chiese in genere. (LondraNews)

Quali sono gli scenari geoeconomici all’orizzonte? Di fronte a scenari così complessi, come imprenditori non possiamo fare altro che usare l’arma, chiamiamola così, della conoscenza». (L'Amico del Popolo)

Da giorni in Regno Unito si discute di un tema per molti bizzarro. Dunque, alcuni brexiter fanatici come il deputato conservatore Mark François stanno pensando di portare a Westminster la sera della Brexit casse e altoparlanti per simulare i rintocchi del Big Ben e celebrare così l’uscita dall’Ue. (la Repubblica)

Al Bedwell, analista di LMC Automotive, ha detto di attendersi il ritiro dal commercio nella UE, e nel Regno Unito, di alcuni modelli più inquinanti nei prossimi due anni. Con la Brexit, e l’uscita dall’Unione Europea, potrebbe quindi cambiare l’offerta di auto per le difficoltà nel rispettare i limiti di 95 grammi/chilometro di biossido di carbonio, uno sforamento che costa parecchio. (Automoto.it)