Torino, per la prima volta al mondo un robot asporta un tumore maligno al rene su una paziente sveglia

Cronaca Qui SALUTE

Per la prima volta al mondo un robot chirurgico ha asportato un tumore maligno al rene su una paziente sveglia, presso l’Urologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.

La paziente, vigile, ha potuto seguire le varie fasi dell’intervento che si è svolto in 2 ore di tempo robotico

Nel frattempo la massa renale era cresciuta in modo significativo negli ultimi mesi superando i 5 centimetri ed era molto profonda. (Cronaca Qui)

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Presa dalla disperazione, la paziente si rivolge. all’ospedale Molinette di Torino. Per. contro, la chirurgia “tradizionale” a cielo aperto esponeva ad un rischio troppo alto di complicanze”. (Il Torinese)

Per contro, la chirurgia “tradizionale” a cielo aperto esponeva ad un rischio troppo alto di complicanze”. La paziente, vigile, ha potuto seguire le varie fasi dell’intervento che si è svolto in 2 ore di tempo robotico (Cronaca Qui)

Presa dalla disperazione, la paziente si rivolge all’ospedale Molinette di Torino. Nel frattempo la massa renale era cresciuta in modo significativo negli ultimi mesi superando i 5 cm ed era molto profonda. (ObiettivoNews)

L’intervento è stato eseguito all’ospedale Molinette di Tornino su una donna che non poteva essere addormentata per problemi respiratori. Per la prima volta al mondo un robot chirurgico ha asportato un tumore maligno al rene su una paziente sveglia, presso l’Urologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. (L'agone)

L’intervento rivestiva ora un carattere di urgenza sia per il rischio di diffusione del tumore sia per l’impossibilità ad asportare solo la massa salvando il rene se fosse cresciuto ancora. Gobbi, con una tecnica innovativa, ha praticato un “blocco anestetico spinale toracico continuo”, rendendo così la paziente “insensibile” nella zona del rene. (Panorama della Sanità)

Presa dalla disperazione, la paziente si rivolge all’ospedale Molinette di Torino. La paziente, vigile, ha potuto seguire le varie fasi dell’intervento che si è svolto in 2 ore di tempo robotico (Quotidiano Piemontese)