G20 Afghanistan, riunione straordinaria dei leader | www.governo.it

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I lavori avranno inizio alle 13.00 (ora italiana), in modalità virtuale e a porte chiuse.

Al termine del Vertice, il Presidente Draghi terrà una conferenza stampa presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio

Martedì 12 ottobre, nell’ambito della Presidenza italiana del G20 e su iniziativa del Presidente del Consiglio Mario Draghi, si svolgerà la riunione straordinaria dei leader del G20 sull’Afghanistan. (Governo)

La notizia riportata su altri giornali

(LaPresse) - (LaPresse)

Presa alla sprovvista, la comunità internazionale cerca una postura comune e, anche nel G20 straordinario, affronta un dilemma: come sostenere la popolazione senza legittimare il governo dei Talebani? L’Afghanistan affronta una delle transizioni più delicate della sua storia. (ISPI)

Torino, 12 ott. (LaPresse) – I leader del G20, che oggi si sono incontrati per un summit straordinario sull’Afghanistan, hanno “riaffermato il loro impegno collettivo a fornire assistenza umanitaria direttamente al popolo afghano attraverso organizzazioni internazionali indipendenti e a promuovere i diritti umani fondamentali per tutti gli afghani, comprese donne, ragazze e membri di gruppi minoritari”. (LaPresse)

(LaPresse) – “Dovremmo offrire un sostegno adeguato – e penso che lo stiamo già facendo – ma dovremmo anche fornire risorse alla strategia dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, perché vogliamo sradicare una delle principali fonti di finanziamento del terrorismo, vale a dire lo spaccio di droga”. (LaPresse)

Haroon, a capo della polizia locale, ribadisce che "l'Isis K è il vero nemico degli afghani, non solo degli sciiti, ma di tutti i musulmani". L'Isis-K vede i talebani in Afghanistan ed Al Qaeda, che avrebbe forti legami con l'ETIM, come nemici (la Repubblica)

Ancora in fase di definizione è infatti la dialettica interna al movimento, così come il rapporto tra i Talebani e la comunità internazionale da un lato, la società afghana dall’altro. Per Raffaello Pantucci, anche Pechino è costretta, “a causa della geografia”, a lavorare con il nuovo governo, che sarebbe pronta a riconoscere, pur di non farlo per prima. (ISPI)