Falsi report sui viadotti, il Riesame: "Aspi voleva risparmiare sulla manutenzione"

L'HuffPost INTERNO

Il Riesame spiega ancora: “Emerge dalla vicenda nel suo complesso come le scelte dei vertici di Aspi e Spea vengano recepite pedissequamente senza discutere dai dipendenti e dai direttori dei vari settori di Spea, a scapito della prioritaria finalità di assicurare la protezione della sicurezza pubblica, affidata dall’ente pubblico concedete per il tramite della concessione”.

Nelle motivazioni relative alle misure cautelari che erano state emesse nell’ambito dell’inchiesta sui falsi viadotti si legge: “Aspi e Spea, legate al gruppo Atlantia e pertanto ai medesimi interessi della società controllante, paiono proiettati a una logica di risparmio sui costi di manutenzione per trasmettere l’immagine di efficienza della rete evitando sia impegnativi interventi di manutenzione sia drastiche decisioni dell’organo pubblico di controllo, come la chiusura di tratti autostradali”. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altri media

Non ci sono stati feriti, e la società ha subito rescisso il contratto con la ditta. Un risparmio ottenuto grazie alla sistematica falsificazione dei report sullo stato di salute dei viadotti. (La Repubblica)

Anzi, risulterebbe che proprio le pressioni in tal senso da parte dei vertici di Aspi sulle decisioni di Spea avrebbero indotto i dirigenti di Spea addirittura a registrare conversazioni e riunioni con alti dirigenti di Aspi”. (Genova24.it)

D'altronde, neppure il maltempo aveva bloccato le opere, con i cantieri chiusi solo temporaneamente nel primo giorno di allerta rossa. Poi, resteranno i tre da 100 metri, sopra torrente e ferrovia, e le due spalle a ponente e levante. (Primocanale)

Andrea D’Aurelio. Per il 26 enne scattò la denuncia a piede libero unitamente al sequestro della somma in denaro. (Onda Tv)

I controlli sulla sicurezza del Ponte Morandi furono esclusi per i costi di manutenzione. Ponte Morandi, vergognosa scoperta degli inquirenti. (Inews24)

Nella relazione viene spiegato come Spea engineering avesse chiesto al Rina una valutazione su 17 opere d’arte in concessione ad Aspi. Si tratta di una relazione del Rina del 21 gennaio 2019. (Genova24.it)