Moggi shock: "Avevo pensato al suicidio"

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Tuttosport SPORT

«Avevo vergogna pure a passeggiare per le strade e in quel momento ho pensato a tante cose, anche al suicidio».

Fa parte di una nuova serie della piattaforma, intitolata “Il lato oscuro dello sport”.

Ed è il punto più choccante del documentario di Netflix che ripercorre la vicenda di Calciopoli.

Perché furono ignorate decine di telefonate che potevano avere una certa rilevanza (anche per chi si doveva difendere) e perché si indagò in una sola direzione?

Luciano Moggi non lo aveva mai rivelato. (Tuttosport)

Ne parlano anche altre fonti

Poi è come se fossi stato in cima a un albero e tutti fossero pronti da sotto a sparare. Volevo capire cosa avevo fatto, perché non avevo idea di cosa potessero imputarmi: io parlavo con i designatori, ma parlavo come parlavano tutti, cercavamo di tutelarci (Calcio In Pillole)

Noi non abbiamo mai chiesto a nessuno di vincere la partita: la vincevamo con le nostre forze. Avevo vergogna pure a passeggiare per le strade: era come se mi fosse caduta addosso non una tegola, ma un’intera casa”. (Calcio mercato web)

Luciano Moggi torna a parlare di Calciopoli nel corso di un documentario di Netflix: "Se tutti gli arbitri sono stati assolti, qual era il danno che era stato arrecato al calcio?". Televisioni, radio e giornali ripetevano costantemente ‘scandalo nel calcio eccetera’, ma io non mi sono mai approfittato di niente e di nessuno (AreaNapoli.it)

Noi non abbiamo mai chiesto a nessuno di vincere la partita: la vincevamo con le nostre forze. Poi è come se fossi stato in cima a un albero e tutti fossero pronti da sotto a sparare".- "I primi dieci giorni sono stati tremendi. (Calciomercato.com)

Intervista a Moggi su Calciopoli. La sua Juventus? Poi è come se fossi stato in cima a un albero e tutti fossero pronti da sotto a sparare". (Fantacalcio ®)

Neanche le parole di Moggi riescono a smuovere gli animi e sui social quelle “lacrime” hanno generato una vera e propria polemica. Fa parte del famoso storytelling a senso unico, che ancora oggi si utilizza a favore di alcuni e contro altri”. (Virgilio Sport)