Gianni Clerici e la Davis del 76 in Cile: “gli inviati non distinguevano la pallina dal loro solito pallone” - ilNapolista

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E, nei due tornei, Barazzutti era stato sì battuto, ma soltanto da un fortissimo Guillermo Vilas.

Lo scriba svolgeva le sue umili mansioni nella redazione di un quotidiano, il Giorno, schierato contro il viaggio in Cile.

Fu, questo, l’ultimo atto del nostro primo – e ahinoi – ultimo successo nella competizione creata dal sottosegretario americano alla guerra Dwight Davis, nel primo anno del secolo. (IlNapolista)

Ne parlano anche altre testate

Gianni Clerici come tennista a livello giovanile ha vinto la Coppa de Galea nel 1950 e il torneo di Montecarlo nel 1952. Presente a oltre 170 tornei del Grande Slam ha pubblicato oltre 6.000 articoli di argomento sportivo, per la maggior parte sul tennis. (SuperTennis)

Gianni Clerici il tennis lo ha raccontato come nessuno, ma anche reinventato. Sì, perché una partita di tennis raccontata nelle sue cronache da Gianni Clerici - il giornalista, scrittore e cantore di sport e finissimo uomo di cultura che ci ha lasciaTI - e nelle memorabili telecronache con Rino Tommasi, non era "solo" una partita di tennis. (IL GIORNO)

Ha scritto di lei in un articolo uscito su Repubblica il 28 febbraio 1994 e che oggi ripubblichiamo. Aveva vinto 5 Wimbledon, per poi morire ancor giovane di leucemia (la Repubblica)

Gianni Clerici per me è stato prima un profeta, leggendo 500 Anni di Tennis, poi un maestro, quando volevo diventare un giornalista con tutte le mie (scarse) forze, poi un modello da imitare, senza mai riuscirci. (CorriereRomagna)

Ha scritto e raccontato per tutta la vita gli Slam, le Olimpiadi, tutti i grandi tornei di tennis al mondo e i loro personaggi. Avrebbe compiuto 92 anni il prossimo luglio, ma per tutti gli amanti della racchetta Clerici è semplicemente immortale. (LiveTennis.it)

Gianni, cui mi legava un rapporto non soltanto di grande stima ma di sincera amicizia, lascia un vuoto incolmabile: la decisione di intitolare alla sua memoria la sala stampa degli IBI speriamo serva anche d'ispirazione per far crescere una nuova generazione di persone che sappiano far innamorare del nostro magnifico sport grazie alle parole” (Liberoquotidiano.it)