Coronavirus: chiusura benzinai da mercoledì 25 marzo. Ecco il motivo

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Attendiamo ulteriori sviluppi.

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La difficile situazione creata dall’emergenza Coronavirus miete un’altra vittima, tutti coloro – oltre 100.000 operatori – che si occupano dei rifornimenti di carburante in Italia, dal trasporto alla distribuzione.

Noi non siamo certo eroi, né angeli custodi.

Una nota congiunta di Federazione autonoma italiana benzinai (Faib), Federazione Italiana Gestori Carburanti e Affini (Fegica) e Federazione italiana gestori degli impianti di carburante (Figisc/Anisa) annuncia un’altra tegola per gli automobilisti: la chiusura dei benzinai da mercoledì 25 marzo 2020. (Autoappassionati.it)

Ne parlano anche altre testate

Ma nessuno può pensare di continuare a trattarci da schiavi, né da martiri”. “Correremo il rischio dell’impopolarità e dei facili strali lanciati da comode poltrone, ma davvero non abbiamo né voglia, né la forza per spiegare o convincere delle solari ragioni che ci sostengono. (TerzoBinario.it)

Non è uno sciopero, precisa Bruno Bearzi, vicesegretario di Figisc-Anisa, ma la denuncia che dopo un mese di inascoltati appelli a governo, concessionari autostrade e compagnie comincerà ad avvenire l'inevitabile: le gestioni autostradali prima, per i costi annessi, e poi per gli altri impianti non ci sono, o non ci saranno, più le risorse per l'approvvigionamento di carburante. (TGR – Rai)

Ultimo aggiornamento: 18:16. . (Teleborsa) -, e, a seguire, gli altri fino ad arrivare alla viabilità ordinaria. (Il Messaggero)

Nella loro presa di posizione, i sindacati e le associazioni di categoria sottolineano che nonostante la drammaticità della situazione oltre 100 mila gestori in tutta Italia hanno finora assicurato la distribuzione di carburante. (Cuneodice.it)

Chi volesse approfondire può chiedere conto a governo, concessionari autostradali, compagnie petrolifere e retisti indipendenti: a ciascuno di essi compete fare per intero la propria parte se si vuole assicurare la distribuzione di benzina e gasolio". (Live Sicilia)

Restano aperti, chiaramente, i self service. "Da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare nè il necessario livello di sicurezza sanitaria, nè la sostenibilità economica del servizio. (La voce di Rovigo)