La Russia sanziona Sassoli e gli vieta l’ingresso nel Paese

Ck12 Giornale INTERNO

Anche il presidente della Camera Fico esprime solidarietà nei al presidente del Parlamento europeo “colpito dalle sanzioni decise dal governo russo.

Un gesto di ostilità incomprensibile, non compatibile con i valori della democrazia europea e con i principi del diritto internazionale”

Nessuna sanzione o intimidazione fermerà il Parlamento europeo o me dalla difesa dei diritti umani, della libertà e della democrazia. (Ck12 Giornale)

La notizia riportata su altre testate

Continuo a ritenere che, a furia di muro contro muro, di litigi, di beghe e di sanzioni, i problemi non si risolvono”. “Io solidarizzo con tutti, solidarizzo con tutti quelli che vogliono fare il loro lavoro” (LaPresse)

Arriva la ritorsione russa contro il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, e altri funzionari europei. Ora è Mosca a rispondere a tono, bersagliando David Sassoli in quanto rappresentante più alto dell'Europarlamento. (Tiscali Notizie)

La mia vicinanza al Presidente David Sassoli e alle altre personalità colpite dalle sanzioni imposte da Mosca» Lo sospettavo da un po’… – dice il presidente del Parlamento europeo David Sassoli -. (Open)

"Nessuna sanzione o intimidazione fermerà il Parlamento europeo o me dalla difesa dei diritti umani, della libertà e della democrazia. Vietato loro l'ingresso nel Paese ​Ue: inaccettabili le sanzioni russe, valutiamo risposte appropriate Ritorsione per il caso Navalny. (Rai News)

Un arsenale di potenziali armi. I firmatari, inoltre, lanciano un monito energico ed esplicito all’indirizzo di Mosca a proposito della concentrazione militare lungo l’Ucraina. (InsideOver)

Secondo Mosca "l'Ue prosegue nella sua politica di misure restrittive unilaterali illegittime contro i cittadini russi e le organizzazioni russe. Il ministero degli Esteri di Mosca ha vietato l'ingresso in Russia oltre che al presidente del Parlamento europeo anche alla vice presidente per i valori e la trasparenza della Commissione Europea Vera Jourova e ad altri sei funzionari di Paesi europei. (Avvenire)