Maxi blitz contro il clan Molè, oltre 100 misure cautelari

Quotidiano online INTERNO

Di fatto, in Consiglio è stato dolosamente ignorato il voto di ben 130mila elettori al nostro Polo civico».

È quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale Ferdinando Laghi, del Gruppo De Magistris Presidente.

– «Il Gruppo De Magistris Presidente è stato escluso dall’assegnazione delle cariche istituzionali che, secondo regolamento, toccavano alla minoranza del nuovo Consiglio regionale.

Invece il Partito democratico ha puntato dritto alle poltrone, strizzando l’occhio al centrodestra, che a sua volta ha ricambiato»

L’avvio della legislatura consiliare segna, quindi, la conferma di una contagiosa avversione verso i princìpi e le regole della cultura democratica. (Quotidiano online)

Se ne è parlato anche su altre testate

Coordina l’esercito della famiglia anche a Milano e a Gioia Tauro manda i suoi emissari per riscuotere il pizzo «con modalità asfissianti e cadenze quotidiane» La Dda di Reggio Calabria gli ha notificato in carcere un altro ordine di arresto: ’ndrangheta. (la Nuova di Venezia)

In quella riunione, come chiarito dal pm Pasquale Addesso, si sedettero al tavolo anche alcuni "imprenditori estorti" e accettarono "di fare entrare la 'ndrangheta a cui interessava investire". Entrambi, a quanto è stato riferito, avevano già patteggiato una condanna per bancarotta. (IL GIORNO)

L'operazione è rilevante perché la cosca Molè ha una grande capacità offensiva anche all'estero come ad esempio in Svizzera. È quanto emerge dall'inchiesta "Nuova Narcos Europea", coordinata dalla Dda di Reggio Calabria. (Il Lametino)

Appena terminato il periodo concordato coi giudici è rientrato a Gioia Tauro prendendo le redini della ‘ndrina falcidiata dai processi. Don Luigi, quanto fa male sapere che un ragazzo che avrebbe potuto cambiare è tornato nella ‘ndrangheta? (la Nuova di Venezia)

Lo ha detto il direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato, il prefetto Francesco Messina, nel corso della conferenza stampa tenuta in Questura a Reggio Calabria per illustrare i dettagli sull’operazione “Nuova Narcos Europea”. (Calabria 7)

Le commesse di trasporto così illecitamente acquisite venivano poi spartite tra i vari affiliati consentendo a tutti lauti guadagni accresciuti, altresì, dal ricorso sistematico a false fatturazioni. «Noi siamo come le raccomandate, arriviamo direttamente a casa», diceva, intercettata, una delle persone finite in carcere. (Il Reggino)