Dissidenti M5s vengono cacciati. E pensano a un gruppo con Idv

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Ma da allora è cambiato molto", fa notare un parlamentare lealista del Movimento 5 Stelle, che voterà Draghi.

Matteo Mantero, da sempre su posizioni indipendenti, è un altro senatore che attende cosa decideranno i 5 Stelle.

La motivazione è strategica: "Può attirare sempre più scontenti del Movimento 5 Stelle

È l'ultima suggestione di alcuni dissidenti del Movimento 5 Stelle al Senato.

A Palazzo Madama Mattia Crucioli ha ammesso di essere al lavoro per un nuovo gruppo di opposizione. (ilGiornale.it)

Ne parlano anche altre fonti

Quella dell'ultima ora, riportata dall'Agi, è che una decina di espulsi alla Camera ha già pronto il nome di un nuovo gruppo. La questione alla Camera è diversa rispetto al Senato: per costituire un gruppo servono venti deputati, senza la necessità di avere a disposizione un simbolo. (ilGiornale.it)

Parlare di vecchia guardia per un partito appena nato come Italia dei Valori, può sembrare curioso. Inoltre, la presenza di Beppe Grillo come altro cliente core, era considerata da alcuni di loro un simbolo dell’antipolitica se non un danno d’immagine con i suoi «vaffanculo». (Open)

La fiducia al governo Draghi ha provocato reazioni forti anche all’interno del Movimento 5 Stelle. Ecco perchè i dissidenti stanno pensando di recuperare il simbolo dell’Italia dei Valori, lo storico partito fondato da Antonio Di Pietro e poi “prosciugato” dall’avanzata impetuosa dello stesso M5S. (Periodico Italiano)

(LaPresse) – “Gesù ha affrontato volontariamente il tentatore e lo ha vinto; e al tempo stesso ci rammenta che al diavolo è concessa la possibilità di agire anche su di noi con le tentazioni (LaPresse)

Tonino viene accusato di una gestione opaca dei finanziamenti pubblici, in parte utilizzati per l’acquisto di case e casolari agricoli. E lo “zio del M5s”, così Di Pietro si considera da sempre, di tanto in tanto lo si è visto vede gironzolare attorno ai grillini a dispensare consigli (L'HuffPost)

Per tutti i senatori e ventuno deputati, il reggente Vito Crimi ha decretato l’espulsione, ma su questa decisione è in corso un braccio di ferro che si intreccia con le dinamiche della riorganizzazione interna. (Gazzetta del Sud)