Ma quali centristi, Calenda & c. pensano solo alla poltrona

CulturaIdentità INTERNO

Così parlò Carlo Calenda.

Ma al cittadino importa veramente tanto di queste alchimie partitiche che nulla hanno a che fare con i problemi veri della vita quotidiana degli italiani?

Quindi no, un fermissimo no alle ammucchiate.

Habemus papam, si son messi d’accordo, hanno raggiunto la quadra, al Pd il 70% dei candidati, ad Azione e il partito snob + Europa 30%.

E poi in un video: “Se la risposta sarà no, allora caro Enrico Letta la responsabilità della rottura sarà interamente tua”. (CulturaIdentità)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Per il Senato quindi occhi puntati quindi sull’intera Sardegna, il V Municipio di Roma, le circoscrizioni campane più piccole (Salerno, Acerra e Torre del Greco), Rossano in Calabria e Potenza in Basilicata, e poi Palermo-Settecannoli A coalizioni (quasi) definite, è Carlo Calenda a lanciare ufficialmente la campagna elettorale del fronte di centrosinistra. (ilmattino.it)

Collegi che però in grande maggioranza non andrebbero al fronte di sinistra composto da pentastellati, Verdi e Sinistra Italiana, bensì al centrodestra. Senza Calenda il centrosinistra avrebbe perso sedici collegi, a fronte dei quattordici che perderebbe senza Bonelli e Fratoianni (ilGiornale.it)

Il buono in quell’accordo. C’è comunque del buono in quell’accordo, c’è almeno un po’ a diminuire il pauroso deficit di verità che caratterizza la politica, la vita pubblica e anche e soprattutto la pubblica opinione. (Blitz quotidiano)

Per poi finire ad affondare in uno dei due blocchi, quello per di più abitato da neo comunisti, post grillini, ecologisti radicali, vetero socialisti e forse magari, vedi un po', pure i contiani ripescati? Toglierebbe voti ai progressisti, questo terzo polo? (ilGiornale.it)

Il classico partito scissionista, dai tempi di Rifondazione fino a giungere agli attuali Sinistra Italiana ed Articolo Uno, poi, smette quasi immediatamente di essere scissionista. L’impero partitico del Nazareno. (Il Primato Nazionale)

La base di partenza sono i 16 collegi (12 alla Camera e 4 al Senato) portati “in dote” da Calenda. E quindi oggi le stime vengono elaborate «solo sommando» le circoscrizioni. (ilmessaggero.it)