Terremoto in Turchia, sostegno sia da Putin che da Zelensky: “Pronti a fornire assistenza”. Meloni: “Protezione civile italiana aiuterà”

Il Fatto Quotidiano INTERNO

“Siamo pronti a fornire l’assistenza necessaria dopo il terremoto”: le parole di cordoglio inviate a Recep Tayyip Erdogan e al suo popolo da Vladimir Putin e da Volodymyr Zelensky si sovrappongono. I due leader in guerra si uniscono per un momento per manifestare alla Turchia la vicinanza dei loro Paesi dopo il terribile terremoto di magnitudo 7.9 che ha distrutto il sud dello Stato, causando centinaia di morti. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri media

A seguito delle fortissime scosse di terremoto nella notte il ministero dello sport ha decretato lo stop di tutte le manifestazioni sportive nel Paese (La Gazzetta dello Sport)

Così il Cardinale Matteo Zuppi, Presidente della CEI e Arcivescovo di Bologna in una nota in merito al sisma che ha colpito la Turchia e la Siria, con oltre mille morti (LaPresse) – “A nome della Chiesa che è in Italia esprimo profondo cordoglio e vicinanza alla popolazione provata da questo tragico evento, assicurando preghiere per le vittime, i loro familiari e i feriti. (LaPresse)

È salito ad almeno 1.3598 morti il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia e Siria. Il bilancio frutto dei conteggi fatti finora dalle autorità dei due Paesi potrebbe però aggravarsi in maniera esponenziale. (Liberoquotidiano.it)

Nella zona più ampia c’erano 168 italiani e per quanto ci risulta, attraverso tutti gli incroci fatti con l’ambasciata d’Italia attraverso i nostri consoli, pare che siano tutti quanti in salvo. (LaPresse) – “Nella zona più gravemente colpita, dove c’è stato il terremoto più forte, ci sono 21 italiani, li abbiamo raggiunti tutti e non risulta che siano in pericolo. (LaPresse)

Il castello di Gaziantep è stato ora distrutto dal forte terremoto che lunedì 6 febbraio ha colpito il sud est della Turchia e il nord della Siria. È rimasto in piedi per quasi duemila anni. (Virgilio Notizie)

Washington (Usa), 7 feb. Lo comunica la Casa Bianca in una nota. (LaPresse)