Ucraina, Putin a Scholz e Macron: "Pronto a dialogo con Kiev"

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I due leader hanno anche "esortato il presidente russo ad impegnarsi in seri negoziati con il presidente ucraino per trovare una soluzione diplomatica al conflitto", ha aggiunto il portavoce tedesco

"E' stata data speciale attenzione allo stato delle cose sul binario dei negoziati, che è congelato a causa di Kiev.

Vladimir Putin ha confermato che la Russia è aperta a riprendere il dialogo", si legge nel comunicato. (Adnkronos)

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“Per dirla in parole povere, le decisioni che abbiamo preso, il sesto pacchetto di sanzioni e tutto quello che decideremo, implicherà per molti paesi, di tagliare le infrastrutture esistenti, di rifare completamente le raffinerie, di ricostruire le strutture (Agenzia askanews)

La trattativa con Putin per il grano. Telefonata con Scholz e Macron: «Pronti a riprendere il dialogo con Kiev ma l’Occidente smetta di inviare armi». (La Stampa)

Perché presumono che Putin, che sta attualmente conducendo una guerra a un grande popolo europeo, intenda mantenere le sue promesse?". “È incredibile come i leader di Francia e Germania stiano inavvertitamente spianando la strada a nuovi atti di violenza da parte della Russia (L'HuffPost)

"Lavoriamo tutti i giorni per rafforzare la nostra difesa, a partire dalla fornitura armi. Naturalmente molto dipende dai nostri partner, da quanto sono pronti a fornire all'Ucraina tutto il necessario per difendere la libertà. (Gazzetta del Sud)

E ora aspettiamo il ritorno della Russia su questo punto e siamo in contatto permanente con il segretario nazionale dell'Onu", ha dichiarato al termine del summit europeo a Bruxelles. "Per dirla in parole povere, le decisioni che abbiamo preso, il sesto pacchetto di sanzioni e tutto quello che decideremo, implicherà per molti paesi, di tagliare le infrastrutture esistenti, di rifare completamente le raffinerie, di ricostruire le strutture (L'Unione Sarda.it)

È quello che chiederanno oggi alla Russia i capi di stato e di governo riuniti a Bruxelles anche per esaminare l'emergenza alimentare mondiale provocata dalla guerra in Ucraina. Revocare il blocco dei porti ucraini del Mar Nero per consentire le esportazioni di cibo, in particolare da Odessa. (la Repubblica)