Long Covid, almeno la metà dei pazienti mostra i sintomi anche due anni dopo: quali sono i disturbi più comuni

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Tutti i volontari sono stati visitati a distanza di 6 mesi, un anno e due anni dopo le dimissioni.

Long Covid, i disturbi più comuni. Il nuovo studio sul Long Covid suggerisce che i pazienti Covid-19 tendono ad avere una salute e una qualità di vita peggiori rispetto alla popolazione generale.

Studio sul Long Covid: parla l’esperto. L’autore principale dello studio sul Long Covid, il professor Bin Cao, del China-Japan Friendship Hospital, ha dichiarato: “Le nostre scoperte indicano che, per una certa percentuale di sopravvissuti al Covid-19 ricoverati in ospedale, sono necessari più di 2 anni per riprendersi completamente”

C’è una nuova scoperta sul Covid: uno studio appena pubblicato su ‘The Lancet Respiratory Medicine’ ha rivelato che anche due anni dopo aver contratto l’infezione da Covid-19, la metà dei pazienti che all’epoca furono ricoverati in ospedale presenta ancora almeno un sintomo. (Virgilio Notizie)

La notizia riportata su altre testate

SINTOMI. Solitamente le persone che affrontano il long Covid non hanno un solo sintomo ma diversi tipi di disturbi. CHE COS’È IL LONG COVID PER L’OMS. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) classifica il long Covid come “post-Covid condition”, cioè condizione dovuta al post-Covid. (Start Magazine)

Ma soprattutto, meno di una persona su diecimila ha avuto una forma grave di Covid-19 dopo la prima guarigione. Il contagio è la conseguenza della capacità dell’ultima forma del coronavirus di eludere la risposta immunitaria garantita dalla vaccinazione o dall’aver già contratto l’infezione. (RaiNews)

Stanchezza o debolezza muscolare sono stati i sintomi riferiti più spesso, riportati dal 52% a 6 mesi e dal 30% a due anni. Covid, lo studio su chi è stato ricoverato. Più della metà (55%) di chi è stato ricoverato per Covid-19, dopo due anni presenta ancora almeno un sintomo della malattia. (Secolo d'Italia)

Long Covid, l’Ecdc a Fanpage: “Donne e obesi più a rischio. Impatto devastante anche sui bambini” L’intervista di Fanpage.it a Diamantis Plachouras dell’Ecdc: “Stiamo monitorando le evidenze scientifiche, cliniche ed epidemiologiche dell’impatto del Long Covid. (Fanpage.it)

A tutto questo si uniscono adesso i dati allarmanti sull’età media di “una popolazione infermieristica” che almeno in Italia tende pericolosamente all’invecchiamento». Sanità – Nursing Up De Palma: «Infermieri italiani sempre più vecchi. (Sardegna Reporter)

advertisement. Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up. Le Regioni che hanno il maggior numero di infermieri al di sopra dei 58 anni sono: Lombardia, Sicilia, Lazio, Campania e Emilia Romagna (Sardegna Reporter)