Maxi blitz ai “Poverelli”, Borrelli: “Sottrarre i figli alle famiglie dei camorristi”

TorreSette INTERNO

Hanno un destino segnato.

Questa spirale o si ferma con il massimo della determinazione - conclude Borrelli - o ci saranno sempre più vittime innocenti"

Vengono messi al mondo per essere addestrati a diventare criminali e fare del male a se stessi e agli altri.

"Purtroppo il destino di questi bambini è quasi sempre segnato – afferma -.

L'unica soluzione è levare la patria potestà sin da piccolissimi ai figli delle famiglie dei camorristi e degli spacciatori. (TorreSette)

Se ne è parlato anche su altre testate

Venivano coinvolti anche i minorenni, figli dei pusher, nelle piazze di spaccio dei rione dei "Poverelli" di Torre Annunziata (Napoli), dove oggi i carabinieri hanno eseguito 18 arresti sotto il coordinamento dell'ufficio inquirente coordinato dal procuratore Nunzio Fragliasso. (La Repubblica)

E quando i ragazzini si rifiutavano, venivano pure pesantemente apostrofati dai genitori. Il diniego innesca l’immediata reazione dei suoi genitori: “che bastardo”, dice la madre al figlio reticente, incalzata dal padre che rincara la dose: “com’è infame”. (Metropolisweb)

Il padre, la madre e la zia dei Baby Pusher sono tra i destinatari delle misure cautelari. “Così sei uguale a tuo padre”, scriveva la donna nel post (Il Riformista)

Il messaggio è quanto mai emblematico: “Sei uguale al tuo papà vita mia”. Un degrado, per ora, frenato dall’ennesima operazione dello Stato nella zona sud di Torre Annunziata (Lo Strillone)

I messaggi in codice. Le difficoltà nel portare avanti le indagini derivano dai tentativi di tradurre il linguaggio con cui i malfattori si parlavano tra di loro. Gli spacciatori, come ricostruito dai carabinieri, usavano un linguaggio in codice per trattare le cessioni di sostanza stupefacente (ilGiornale.it)

Il commento di Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde Un ragazzino di 11 anni con una pistola in mano, la foto pubblicata sui social dalla mamma che fiera commenta: “Sei uguale a papà”. (Voce di Napoli)