Napoli, pizzo ogni settimana al clan Sibillo. IL VIDEO

Cronache della Campania INTERNO

Un cartello negli anni sottotraccia e che ora ha ‘costole’ criminali sparse ovunque, come i Sibillo, smantellati oggi, e considerati gruppo satellite dei Contini, con il clan Mazzarella tra le piu’ importanti della Campania

Un gruppo che non agiva autonomamente, ma che di fatto svolgeva ruolo di guardaspalle del clan Contini.

🔊 Ascolta la notizia. . . Le 21 persone arrestate questa mattina a Napoli, legate al clan Sibillo, sono considerate a vario titolo partecipi di quell’articolazione satellitare del clan Contini, conosciuta come la ‘Paranza dei bambini’. (Cronache della Campania)

La notizia riportata su altre testate

Come Emanuele Sibillo, le cui ceneri e un busto erano messe in un altare, rimosso dai carabinieri (TG La7)

Sacro e profano nel clan Sibillo: rimossa e consegnata alla famiglia l’urna funeraria con le ceneri del baby boss Emanuele Sibillo. L’urna funeraria con le ceneri del baby boss Emanuele Sibillo era all’interno di un altare dedicato alla Madonna. (Internapoli)

Questo è Emanuele Sibillo, il capo della paranza dei bambini ucciso ad appena venti anni in un agguato di camorra. Il primo arresto per Emanuele Sibillo arriva nel 2010, quando ha 15 anni: la polizia fa irruzione in casa sua e lui lancia due pistole dalla finestra per non farle trovare. (Fanpage.it)

Le intercettazioni danno la dimensione del clima di violenza attraverso il quale costringevano i commercianti a pagare il ‘pizzo’. TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Napoli, pizzo ogni settimana al clan Sibillo. (Cronache della Campania)

È stata smontata la struttura a protezione degli oggetti contenuti, tendaggi, vetrate e fioriere, oltre a un busto raffigurante il volto di Emanuele Sibillo, foto e luci (ROMA on line)

Lo ha fatto evocando il nome del suo leader più rappresentativo per spingere i commercianti a corrispondere il pizzo. C’è stato anche chi si è visto costretto a inginocchiarsi dinanzi a quel busto, allo scopo di riconoscere la supremazia del clan (La Stampa)