Il Cpr di via Corelli verrà chiuso per qualche mese

Il Cpr di via Corelli verrà chiuso per qualche mese
MilanoToday.it INTERNO

Il Cpr di via Corelli a Milano chiuderà. Lo ha fatto sapere il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi rispondendo al Question Time in Senato. Il centro verrà chiuso per qualche mese, per un breve periodo, al fine di migliorare la struttura e aumentarne la capienza. “Faremo di tutto perché non riapra e perché quella chiusura sia definitiva”, ha commentato il capogruppo del Partito democratico in Regione Lombardia Pierfrancesco Majorino che suggerisce di utilizzare la struttura per dare un tetto a chi abita per strada. (MilanoToday.it)

Su altre testate

500 vite rinchiuse nei CPR tra psicofarmaci e violazione dei diritti «Luoghi di vera a propria “detenzione” in cui le persone sono “detenute” senza aver commesso alcun reato e con l’unico scopo – per lo più irrealizzabile, di fatto e di diritto, e irrealizzato – di essere rimpatriate, mentre non vedono garantiti i diritti previsti per i detenuti nelle carceri italiane». (Nigrizia.it)

Gli episodi nel centro di permanenza per il rimpatrio, commissariato da dicembre, sarebbero avvenuti tra il 10 e il 18 febbraio scorso, raccontano Riccardo Tromba, presidente del Naga, e Nicola Cocco medico della rete “Mai più Lager” (TGR Lombardia)

Centri che sono un inferno. E’ quanto emerso dal dossier presentato oggi dal Tavolo Asilo e Immigrazione dopo le visite nei Cpr italiani di parlamentari che fanno capo ai partiti di opposizione, Pd, Movimento 5Stelle, Verdi e Sinistra Italiana, +Europa, e dei consiglieri regionali degli stessi gruppi. (il Fatto Nisseno)

Degrado e nessuna tutela: «I Centri di rimpatrio sono da chiudere»

E ancora, spaesamento e incertezza dovuta all’assenza di diritti, compreso quello alla salute, con patologie gravi non trattate e forte disagio psichico. Dalla somministrazione “massiccia” di psicofarmaci ai tentativi di suicidio “minimizzati dagli enti gestori, in gran parte privati, come mere simulazioni”, alle tracce e segni di autolesionismo riscontrati tra i migranti reclusi. (Il Fatto Quotidiano)

Tra i dannati dei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) c’è un uomo che mangia le sue feci e beve le sue urine. Ha un disturbo psichiatrico pesante. (il manifesto)

Fotogramma (Avvenire)