Francesca Morvillo e quell’amore con cui ha saputo reggere il peso della lotta di Giovanni Falcone

A bordo della Croma bianca, il 23 maggio 1992, accanto a Giovanni Falcone c'era anche la moglie Francesca Morvillo.

«Dov'è Giovanni?», furono le ultime parole pronunciate da Francesca Morvillo, prima di morire come il marito a causa delle gravi emorragie interne riportate.

E Falcone sapeva bene che nessuno, al di fuori di Francesca, avrebbe mai potuto davvero stargli accanto.

Francesca poteva capire le sue parole e i suoi silenzi, ne condivideva il peso delle scelte difficili e gli stava accanto, mai un passo indietro né un passo avanti. (Donna Fanpage)

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Il titolo del libro fotografava una realtà: nel 1986 gli imputati detenuti erano 335, nel febbraio del ’91 erano 20. L’Italia è un paese senza memoria o con una memoria programmata, che produce icone e cancella o sbiadisce la realtà. (Il Fatto Quotidiano)

Sembra che ci sia una palese associazione – aggiunge il magistrato – con chi, come loro è morto in servizio e chi, in questi giorni, è morto per via del Coronavirus”. (Agrigento Notizie)

Nè sono previste altre iniziative pubbliche. E allora questo bambino ha voluto ricordare le vittime della mafia a modo suo. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Dopo le note del silenzio d’ordinanza, il sindaco e i presenti si sono raccolti in un minuto di silenzio per ricordare quelle vittime che operarono, pagando il prezzo più alto, per combattere la mafia e per una società più giusta e più libera. (Radio RTM Modica)

Doveva essere un 23 maggio senza i cittadini in strada e invece tantissimi palermitani si sono presentati davanti all'albero Falcone, in via Notarbartolo, per ricordare il giudice ucciso dalla mafia. Centinaia di persone, tra ragazzi e adulti, sono arrivati poco prima delle 17.58, ora della strage, muniti di mascherina. (La Repubblica)