Terremoto Turchia, distrutto il castello di Gaziantep

ilgazzettino.it INTERNO

Il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo, è stato distrutto dal terremoto che ha colpito il sud est della Turchia e il nord della Siria. Lo rende noto CnnTurk mostrando immagini dell'edificio ridotto ad un cumulo di macerie. Il sisma di magnitudo 7.8 ha provocato la morte di almeno 76 persone nel sud est della Turchia e almeno 237 in Siria. I feriti sono centinaia. (ilgazzettino.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ma l'ampiezza del disastro è tale che è impossibile arrivare ovunque si concentrino le urla dei cittadini che chiedono di essere tirati fuori dai palazzi accartocciati. Kahramanmaras, Gaziantep, Adana, sono soltanto alcune delle grandi città dove i soccorritori stanno provando a salvare le migliaia di persone ancora intrappolate tra le macerie. (ilGiornale.it)

– Terremoto Siria, bambini salvati dalle macerie ad Aleppo – Immagini forti. Il video mostra le organizzazioni di aiuto che salvano due bambini dalle rovine nella città di Atarb, a ovest di Aleppo, in siria. (Palermocalcio.News)

Tra i video del drammatico terremoto che ha colpito Turchia e Siria, uno è subito diventato virale. Sono le immagini del salvataggio di alcuni bambini, recuperati dai soccorritori sotto le macerie nella provincia di Hatay. (Corriere dell'Umbria)

I palazzi cedono mentre si scatena il panico tra i passanti. I palazzi continuano a crollare in Turchia, dopo il violento sisma che ha colpito il Paese e la vicina Siria nella notte tra domenica e lunedi. (LaPresse)

Le immagini diffuse dai funzionari della Difesa civile siriana dei soccorsi a Idlib. I soccorritori siriani estraggono un superstite dalle macerie lasciate dal violento terremoto che ha colpito il Paese e la Turchia nella notte tra domenica e lunedi. (LaPresse)

Al primo sisma sono seguite diverse repliche ed è scattata l’allerta tsunami in tutto il Mediterraneo, anche per le coste italiane. Le vittime e i feriti si contano già a centinaia, sia in territorio turco che in territorio siriano. (L'Unione Sarda.it)