Bibbiano, la Cassazione: “Non c’erano elementi per la misura” per il sindaco Andrea…

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I giudici lo scrivono nelle motivazioni del verdetto che il 3 dicembre ha annullato senza rinvio la misura cautelare.

Leggi Anche Bibbiano, Zingaretti dopo annullamento degli arresti di Carletti (Pd): “Si vergogni chi fece campagne indecenti”.

I supremi giudici rilevano “l’inesistenza di concreti comportamenti“, ammessa anche dai giudici di merito, di inquinamento probatorio e la mancanza di “elementi concreti” di reiterazione dei reati. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre fonti

Lo scrive la sesta sezione penale della Cassazione, spiegando perché, il 3 dicembre scorso, revocò ogni misura cautelare per Carletti annullando senza rinvio l'ordinanza del Riesame di Bologna che aveva sostituito con l'obbligo di dimora gli arresti domiciliari a cui era stato sottoposto il primo cittadino del comune emiliano nell'ambito dell'inchiesta sui presunti affidi illeciti. (Rai News)

Sono queste le posizioni stralciate dei quattro indagati al momento dell'esecuzione delle misure cautelari del 27 giugno scorso. Ô quanto emerge dall'avviso di chiusura di fine indagini emesso dalla Procura di Reggio Emilia sul noto scandalo sul presunto giro illecito di affidi di minori. (Leggo.it)

(Fotogramma). Per la Cassazione "non c'erano gli elementi per imporre la misura coercitiva dell'obbligo di dimora nei confronti del sindaco di Bibbiano Andrea Carletti", nell'ambito delle indagini sugli affidi illeciti dei servizi sociali in Val d'Enza. (Adnkronos)

tr i reati contestati ci sono maltrattamenti in famiglia, lesioni gravissime, tentata estorsione, truffa aggravata, abuso d'ufficio, peculato d'uso, violenza o minaccia a pubblico ufficiale. I carabinieri di Reggio Emilia hanno notificato a 26 persone l'avviso di fine delle indagini nell'ambito dell'inchiesta 'Angeli e Demoni' sui presunti affidi illeciti nella Val d'Enza (IL CASO DALL'INIZIO). (Sky Tg24 )

Ma anche i regali e le lettere dei genitori naturali nascosti in un magazzino, i disegni dei bambini contraffatti per descrivere molestie mai subite in famiglia. Nei guai finiscono assistenti sociali, liberi professionisti, psicologi. (Il Fatto Quotidiano)

Invece, conclude la Corte, "la concretezza e l'attualità del pericolo di inquinamento probatorio deve essere esclusa qualora l'indagato non abbia tenuto, per un protratto lasso temporale dal momento della conoscenza delle indagini, alcuna condotta volta a pregiudicare l'integrità o la genuinità della prova". (AGI - Agenzia Italia)