Bibbiano Andrea Carletti, la Cassazione. "Infondate le misure contro il sindaco"

il Resto del Carlino INTERNO

Di "natura meramente congetturale" anche il rischio di reiterazione.

I supremi giudici rilevano "l'inesistenza di concreti comportamenti", ammessa anche dai giudici di merito, di inquinamento probatorio e la mancanza di «elementi concreti» di reiterazione dei reati.

Bibbiano (Reggio Emilia), 14 gennaio 2020 - Non c'erano gli elementi per imporre la misura coercitiva dell'obbligo di dimora nei confronti del sindaco di Bibbiano Andrea Carletti nell'ambito delle indagini sugli affidi illeciti in Val d'Enza. (il Resto del Carlino)

Ne parlano anche altre fonti

Ô quanto emerge dall'avviso di chiusura di fine indagini emesso dalla Procura di Reggio Emilia sul noto scandalo sul presunto giro illecito di affidi di minori. Sono queste le posizioni stralciate dei quattro indagati al momento dell'esecuzione delle misure cautelari del 27 giugno scorso. (Leggo.it)

I carabinieri di Reggio Emilia hanno notificato a 26 persone l'avviso di fine delle indagini nell'ambito dell'inchiesta 'Angeli e Demoni' sui presunti affidi illeciti nella Val d'Enza (IL CASO DALL'INIZIO). (Sky Tg24 )

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Lo scrive la sesta sezione penale della Cassazione, spiegando perché, il 3 dicembre scorso, revocò ogni misura cautelare per Carletti annullando senza rinvio l'ordinanza del Riesame di Bologna che aveva sostituito con l'obbligo di dimora gli arresti domiciliari a cui era stato sottoposto il primo cittadino del comune emiliano nell'ambito dell'inchiesta sui presunti affidi illeciti. (Rai News)

"E' un grande risultato – commenta l'avvocato di Carletti, Giovanni Tarquini all'AdnKronos –, perché si riconosce che, fin dall'inizio, non c'erano i presupposti e le motivazioni per la misura cautelare. (Adnkronos)

Invece, conclude la Corte, "la concretezza e l'attualità del pericolo di inquinamento probatorio deve essere esclusa qualora l'indagato non abbia tenuto, per un protratto lasso temporale dal momento della conoscenza delle indagini, alcuna condotta volta a pregiudicare l'integrità o la genuinità della prova". (AGI - Agenzia Italia)