Vaccinazioni over 80: l'odissea di un'88enne con patologia oncologica

ilSaronno ECONOMIA

– Grande amarezza per Elena Casalini che dà voce alla disavventura di sua mamma alle prese con la vaccinazione anticovid.

Naturalmente abbiamo detto che non ci risultava affatto e che eravamo esasperate da questa situazione.

Ecco la sua ricostruzione. “Questa mattina ho accompagnato mia madre 88enne invalida 104 e con patologia oncologica al “centro vaccinale più vicino” come da indicazioni regionali ovvero nel suo caso l’ospedale di Saronno (ilSaronno)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Tra questi qualche dirigente, avvocati e commercialisti, ma anche il commissario dell’Asl Diego Poggio, il direttore sanitario e quello amministrativo. Si sta partendo dall’analisi dei più giovani incrociando appunto il dato anagrafico, l’appartenenza a categorie privilegiate ed eventuali patologie (Il Fatto Quotidiano)

Il vaccino viene somministrato da operatori sanitari secondo le prescrizioni sanitarie adottate per tale finalità e in possesso di adeguata formazione per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 e viene eseguita in locali idonei (Ipsoa)

Per poter essere vaccinati i cittadini dovranno presentare un documento d'identità, la tessera sanitaria e l'attestazione della registrazione effettuata sul portale regionale. Poiché in tutte le giornate fino all'11 aprile sono già stati programmati appuntamenti, non si possono escludere possibili attese e pertanto si invita alla massima collaborazione (QuiComo)

Fra gli indagati, stando a quanto riporta il quotidiano, ci sono il commissario Diego Poggio, il direttore sanitario Francesco D’Aloia e quello amministrativo Carla Becchi. (LaPresse) – Una sessantina di avvisi di garanzia a Biella per l’inchiesta sui ‘furbetti del vaccino’. (LaPresse)

Per poter essere vaccinati i cittadini dovranno presentare un documento d’identità, la tessera sanitaria e l’attestazione della registrazione effettuata sul portale regionale. (Prima Como)

Protagonista la Società della Cura, rete nazionale di recente costituzione a cui hanno aderito diverse associazioni e cittadini astigiani. E’ in programma sabato 10 aprile, dalle 10.30 alle 12, il presidio per difendere la sanità pubblica e chiedere lo stop ai brevetti sui vaccini. (La Nuova Provincia - Asti)