Giornata mondiale dell'Alzheimer: gli psicologi ci sono

La Voce di Bolzano SALUTE

Oggi, 21 settembre, ricorre la giornata mondiale dell’Alzheimer, istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Alzheimer’s Disease International (ADI) a testimonianza della crescita di un movimento internazionale che vuole creare una coscienza pubblica sull’enorme portata sociosanitaria di questa malattia.

Chi si occupa del paziente può infatti sperimentare pesanti carichi personali che coinvolgono aspetti sociali, psicologici, fisici ed economici. (La Voce di Bolzano)

Su altri giornali

Nel mondo la malattia di Alzheimer colpisce circa 40 milioni di persone. Fino al 30 settembre si potrà sostenere la ricerca di Airalzh Onlus – Associazione Italiana Ricerca Alzheimer. (Velvet Mag)

Per questo è importante l'ultima pronuncia in ordine di tempo che arriva dal Tribunale di Foggia, diffusa nella Giornata Mondiale dei malati di Alzheimer. Viene però tuttora richiesto alle famiglie dei malati di compartecipare alla retta per il soggiorno dei pazienti in Rsa. (Il Sole 24 ORE)

🗓 Oggi è la Giornata mondiale della malattia di Alzheimer: un morbo non ancora curabile, ma che può essere accompagnato nel suo decorso. POTREBBE INTERESSARTI ANCHE > > > Whatsapp, in arrivo una nuova funzione antispia: i dettagli. (Ck12 Giornale)

Combattere l’isolamento, rompere l’indifferenza nei confronti del malato di Alzheimer e della sua famiglia, per creare una comunità capace di supportare e aiutare entrambi. Il primo evento è per il 24 settembre, in piazza Cittadella, con il tour “Korian Fermata Alzheimer”. (TgVerona)

Alzheimer Europe e Federazione Alzheimer Italia si uniscono nel chiedere risposte immediate da parte dei governi, perché gli Istituti di ricerca e i ricercatori impegnati nel campo della demenza ricevano il supporto economico necessario a riprendere le attività in corso e avviarne di nuove. (Notizie - MSN Italia)

Sebbene sia noto il meccanismo che causa la degenerazione delle cellule neuronali (accumulo di beta-amiloida) non sono ancora disponibili delle cure farmacologiche totalmente efficaci. Scoperta all’inizio del secolo scorso da uno psichiatra tedesco, Alois Alzheimer , non si tratta di una semplice patologia legata all’invecchiamento, ma di una malattia degenerativa del cervello che può colpire le persone fin dai 30-40 anni di età. (PRESSENZA – International News Agency)