Omicidio Marco Vannini, Cassazione: "Condotta Ciontoli fu spietata, nascose l'accaduto"

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Lo stato di soggezione nel quale versavano i familiari - concludono i supremi giudici - si desume da molteplici circostanze: tutti gli imputati, dopo aver compreso l'accaduto, omisero di attivarsi per aiutare effettivamente Marco"

Ciontoli minimizzò l'accaduto. Antonio Ciontoli come "militare appartenente alla Marina militare e successivamente distaccato ai Servizi segreti, detentore di armi da fuoco e autore dello sparo, ha gestito in maniera autoritaria l'incidente e ha da subito minimizzato l'accaduto, tentando di rassicurare i familiari con spiegazioni poco credibili", si legge ancora nelle motivazioni della sentenza. (RomaToday)

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Lo scrivono nero su bianco i giudici della Cassazione nelle 62 pagine delle motivazioni della sentenza di condanna della famiglia Ciontoli. News | Vannini, i giudici della Cassazione: “Condotta di Ciontoli spietata” | VIDEO “Ciontoli era ben consapevole di aver colpito Marco Vannini con un’arma da fuoco”. (LE IENE)

«La condotta di Antonio Ciontoli fu dunque non solo assolutamente anti doverosa ma caratterizzata da pervicacia e spietatezza, anche nel nascondere quanto realmente accaduto, sicché appare del tutto irragionevole prospettare, come fa la difesa, che egli avesse in cuor suo sperato che Marco Vannini non sarebbe morto», scrivono i giudici della Quinta sezione penale della Suprema corte. (ilmessaggero.it)

[email protected]. gus Lo dice l’assessore alla Sicurezza, Polizia locale e Immigrazione di Regione Lombardia, Riccardo De Corato, commentando la sentenza del Consiglio di Stato sul capannone che fungeva da moschea a Cantù (Como). (MI-LORENTEGGIO.COM.)

La sentenza d’Appello confermava quanto emesso in sentenza dal Tribunale di Lamezia Terme in primo grado a febbraio 2018. Secondo la difesa, Menniti «ancorché sindaco e come tale datore di lavoro non era affatto a conoscenza dell’ordine di servizio affisso nella casa comunale, il quale elencava le attività lavorative da svolgere con conseguenti nomi dei lavoratori adibiti alle stesse, firmato dall’allora Responsabile dell’ufficio dei servizi del Personale, il signor Giuseppe Mastroianni. (Corriere della Calabria)

I giudici si concentrano sul comportamento del capofamiglia: Antonio Ciontoli, militare di Marina e successivamente ai Servizi segreti come distaccato, era il «detentore di armi da fuoco e autore dello sparo». (Open)

Ma la gravità della situazione era sotto gli occhi dei Ciontoli: Vannini invocava aiuto e si lamentava del dolore, " in modo talmente forte che le sue urla erano state distintamente avvertite dai vicini di casa e registrate nelle conversazioni telefoniche con gli operatori del 118 " Poco dopo le 23:00, Marco venne colpito da un colpo di pistola, sparato dal padre di Martina e Federico. (ilGiornale.it)