Taglio del cuneo fiscale, la maggioranza discute sull'aumento del bonus e sull'ampliamento della platea dei beneficiari

Silenzi e Falsità ECONOMIA

Per la maggior parte dei beneficiari il taglio del cuneo diventerebbe una detrazione fiscale, tranne per chi ha un reddito inferiore ai 15mila euro: per loro rimarrebbe sotto forma di bonus.

Il decreto del governo sul taglio del cuneo fiscale dovrebbe vedere la luce tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio.

Inoltre sono sempre i dem a voler puntare su un’estensione della platea fino a 40mila euro di reddito”

Il Pd sta valutando se far rientrare anche gli incapienti (solamente quelli che non percepiscono già il reddito di cittadinanza) a scapito di chi riceve gli 80 euro. (Silenzi e Falsità)

Ne parlano anche altri media

Disoccupazione e working poor: quali misure, oltre alla riduzione del cuneo fiscale, si devono adottare per risolvere questi fenomeni? Ma quali sono gli effetti del taglio del cuneo fiscale sul mondo del lavoro, sui giovani e sulla crescita economica italiana? (Open)

Parliamo dunque di coloro che hanno un reddito compreso tra i 26.600 euro e i 35mila euro. L'ipotesi è di farlo innanzitutto a favore dei redditi medi, esclusi dal bonus di 80 euro e gravati da un'aliquota marginale Irpef molto elevata. (Today)

“L’idea, che sembrava prevalere, di estendere il bonus 80 euro anche a chi guadagna dai 26.600 ai 35.000 euro (e magari trasformarlo in detrazione per la maggior parte dei beneficiari) ci sembra un buon punto di partenza”, afferma il deputato Iv Luigi Marattin interpellato sul tema. (QuiFinanza)

editato in: da. Nell’anno in cui l’Irpef compie 47 anni il Governo annuncia un’ampia riforma fiscale che, dopo anni di proposte, prevede un taglio di questa imposta. In concreto – ha aggiunto Misiani – ciò vuol dire “ridurre le tasse fino a 1000 euro l’anno per 4,5 milioni di contribuenti”. (QuiFinanza)

E il ceto medio, sin qui escluso dal bonus, ne prenderebbe 80 euro fino a 35 mila euro di reddito dichiarato. A partire da luglio 2020, i lavoratori dipendenti che incassano gli 80 euro al mese potrebbero passare a 100 euro tondi: una “quota 100”, quindi, anche per i lavoratori con redditi medio-bassi. (InvestireOggi.it)

I piani del premier Conte, nei prossimi mesi, potrebbero essere ben più ambiziosi. L’accorpamento delle prime due aliquote, cosi come spiegato sopra, costerebbe, invece, allo stato ben 20 miliardi di euro. (InvestireOggi.it)