La paura della Lega dopo il crollo di perdere anche le elezioni regionali

ilgazzettino.it INTERNO

Ridotta a minoranza in Veneto dove è addirittura terza forza politica dopo il Pd, ora l'incubo della Lega è di consegnare Palazzo Balbi a Fratelli d'Italia. Un nome già circola: per il dopo Zaia il candidato governatore potrebbe essere Luca De Carlo, il sindaco bellunese di Calalzo di Cadore, nonché coordinatore veneto dei meloniani, appena riconfermato senatore. Del resto, con il 32,5% dei consensi in Veneto, Fratelli d'Italia è più che legittimata a chiedere la guida della Regione: ha oltre il doppio dei voti della Lega (14,5%) e, se avevano delle velleità, gli outsider sono fuori gioco. (ilgazzettino.it)

Ne parlano anche altre testate

La pancia leghista ribolle. E guarda con stupore alla mancanza di reazioni di fronte all’insostenibile leggerezza con cui, dopo lo tsunami che ha spazzato via le roccaforti del partito: il segretario Matteo Salvini ha detto di aver vinto, di essere voglioso di governare per i prossimi cinque anni, di essere solo deluso per il 9 per cento dei consensi, ma di non voler fare un passo indietro. (Il Fatto Quotidiano)

Che dire del Friuli-Venezia Giulia? Fratelli d’Italia ha preso il triplo dei voti della Lega, che si è fermata poco prima dell’undici per cento David Allegranti (Il Messaggero Veneto)

Amadori, difende Salvini? L’attuale leader ha due caratteristiche. Leadership di Matteo Salvini in bilico? Non ho la sensazione che nella Lega ci siano delle figure che sia per loro volontà che per profilo politico possano realmente sostituirsi a Salvini. (IL GIORNO)

Se il Pd piange, la Lega non ride: il Carroccio si è fermato attorno all’11 per cento di preferenze in Fvg, facendosi doppiare da Fratelli D’Italia. A livello nazionale, il dato è ancora peggiore, con il partito che non arriva al 9 per cento; a pesare, secondo le analisi, è soprattutto la perdita di voti nel Nord Est, storico bacino della compagine. (Friuli Oggi)

Di Marco Cremonesi Salvini vede i presidenti di Regione e convoca il consiglio federale. Ma non pensa alle dimissioni: Il mio mandato è in mano ai militanti, non a due ex consiglieri e un ex deputato. Nelle roccaforti storiche di Lombardia e Veneto la sconfitta brucia come il fuoco (Corriere della Sera)

Il presidente della Regione, Luca Zaia, che anche negli ultimi giorni di campagna elettorale aveva posto l’urgenza di approvare l’accordo già concluso con il Governo Draghi come primo atto del prossimo Governo, adesso teme che il Carroccio a livello nazionale non trovi la forza d’imporre questa priorità (tale è ritenuta almeno per il Veneto). (altovicentinonline.it)