Scuola, a Roma gli studenti scioperano contro la riforma del governo

LaPresse INTERNO

Maurizio Landini segretario Cgil: “Non si interviene su un settore senza coinvolgere chi ci lavora”.

“L’atteggiamento del governo è chiaramente contro gli interessi della scuola pubblica.

"Scioperiamo contro l'idea di un sistema di reclutamento che è pensato in realtà senza tener conto dell'interesse di chi è precario oggi", spiega il segretario nazionale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli. (LaPresse) Hanno risposto in tanti, a Roma, all’appello dei sindacati della scuola per una giornata di sciopero contro la riforma voluta dal governo e per il rinnovo del contratto. (LaPresse)

Ne parlano anche altri media

Insegnanti in piazza oggi per uno sciopero contro la riforma messa in campo dal governo e per "Ricordare al governo che la scuola e' importante". Questa la motivazione espressa da Marcello Pacifico presidente di Anief, sindacato dei docenti e formatori, "Noi siamo concordi con la formazione continua degli insegnanti ma che sia retribuita e in orario di servizio". (Tiscali Notizie)

«Siamo in piazza perché siamo arrabbiati», va in scena oggi lo sciopero nazionale del mondo della scuola. Tra le richieste avanzate dagli insegnanti la modifica del decreto del governo sulla scuola, più risorse, soluzione del problema del precariato, nuovo percorso di abilitazione e stabilizzazione del rapporto di lavoro dei precari con 36 mesi di servizio (Corriere TV)

advertisement. Complessivamente nella serie storica 2018 – 2022 l’andamento è stato il seguente: 2018: i posti senza precedenza n. 28; posti senza precedenza n. 35; 2020: posti senza precedenza n. 26, posti con precedenza n. (Sardegna Reporter)

Chiediamo più personale, più tempo scuola, meno precariato, organici adeguati e strutture funzionali, oltre ad un rinnovo contrattuale che rappresenti il giusto riconoscimento del lavoro che si fa a scuola. (IlPescara)

Uno sciopero che, quindi, vuole "riaffermare il diritto del personale della scuola a un dignitoso rinnovo del contratto" e "dire no a interventi fatti per legge su materie come la formazione in servizio e il trattamento economico, di diretto impatto sul rapporto di lavoro e quindi da disciplinare in via negoziale" - ha affermatoLa protesta si è resa necessaria soprattutto per iche, con il nuovo sistema di reclutamento dei docenti, votato dal governo,, non avendo previsto alcun percorso di stabilizzazione: "non si riconosce l’attività svolta, non c’è nulla di tutto quello che serve" - sottolineaE' possibile inoltre, che losi propaghi anche nei giorni a venire, condizionando anche lodi fine anno scolastico (Skuola.net)

Il risultato appare in tutta la sua evidenza: un ferreo controllo del governo sulla scuola, con un forte condizionamento sia all'autonomia delle scuole che alla libertà di insegnamento tutelata dalla Costituzione» È una protesta corale quella andata in scena ieri con lo sciopero della scuola indetto dai sindacati della scuola di Cgil, Cisl, Uil , Snals e Gilda. (FLC CGIL)