Video pro difesa ignorato. Indagati due pm di milano

La Verità INTERNO

Una montagna di milioni custoditi all'estero dietro le accuse ai dirigenti dell'Eni smontate dalla sentenza. Però i magistrati della Procura hanno creduto ai due testimoni e non hanno mai bloccato i loro conti: perché?C'è una montagna di milioni dietro la vicenda che ha portato la Procura di Brescia

(La Verità)

Ne parlano anche altre testate

Passa poco più di un anno ed il 30 luglio del 2014 Armanna si presenta in Procura a Milano per rendere dichiarazioni contro Eni ed i suoi dirigenti. Eni entrerà nella partita dieci anni più tardi, secondo il procuratore aggiunto Fabio De Pasquale, pagando questa super mazzetta. (LiberoQuotidiano.it)

Materiale che i due pubblici ministeri non hanno messo a disposizione delle difese e del Tribunale durante il processo pur avendo consapevolezza, questa è l'ipotesi, delle false accuse. Sull'inattendibilità di Armanna si sono espressi anche i giudici del caso Eni-Nigeria nelle motivazioni della sentenza con cui i 15 imputati sono stati assolti (Rai News)

Testimone che tra l’altro si tirò indietro perché voleva più soldi. La procura di Brescia, competente a giudicare i magistrati milanesi, ha iscritto nel registro degli indagati il procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e il pm Sergio Spadaro, per la loro gestione delle prove nel processo Eni Nigeria. (La Sentinella del Canavese)

(LaPresse) – “L’apertura del procedimento da parte della Procura di Brescia nei confronti del procuratore aggiunto De Pasquale e del sostituto procuratore Spadaro, è atto dovuto che merita rispetto istituzionale, tanto quanto l’assoluta professionalità dei colleghi”. (LaPresse)

L’iscrizione risalirebbe a una decina di giorni fa dopo l’interrogatorio del pm Paolo Storari, pure lui indagato a Brescia per il caso dei verbali dell’avvocato Amara e i contrasti con i vertici del suo ufficio. (L'HuffPost)

Agli atti dell'inchiesta bresciana ci sono le mail inviate dal pm Storari ai vertici dell'ufficio, in particolare tra gli ultimi mesi del 2020 e l'inizio del 2021. A quanto si apprende, nelle mail, inviate dal pm Storari (pure lui indagato a Brescia per il caso dei verbali dell'avvocato Piero Amara e i contrasti con i vertici del suo ufficio) ai vertici dell'ufficio, il magistrato faceva notare la inattendibilità dell'ex manager Eni Vincenzo Armanna. (Sky Tg24 )