Pd-Azione, obiettivo 37% per pareggiare al Senato

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E cioè ad imporre il Partito democratico come prima formazione politica a discapito di Fratelli d’Italia e, soprattutto, ad impedire che il centrodestra ottenga la maggioranza assoluta sia a Montecitorio che a palazzo Madama.

E quindi oggi le stime vengono elaborate «solo sommando» le circoscrizioni.

La base di partenza sono i 16 collegi (12 alla Camera e 4 al Senato) portati “in dote” da Calenda. (ilmessaggero.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Per il Senato quindi occhi puntati quindi sull’intera Sardegna, il V Municipio di Roma, le circoscrizioni campane più piccole (Salerno, Acerra e Torre del Greco), Rossano in Calabria e Potenza in Basilicata, e poi Palermo-Settecannoli La base di partenza sono i 16 collegi (12 alla Camera e 4 al Senato) portati “in dote” da Calenda. (ilmattino.it)

Il lettore avrà capito che stiamo parlando di Carlo Calenda. E invece ora, almeno stando alle sue ultime dichiarazioni, «battere le destre» è diventato il principale obiettivo, perché esse sarebbero a suo dire pericolose, ci isolerebbero dall'Europa. (ilGiornale.it)

Il buono in quell’accordo. C’è comunque del buono in quell’accordo, c’è almeno un po’ a diminuire il pauroso deficit di verità che caratterizza la politica, la vita pubblica e anche e soprattutto la pubblica opinione. (Blitz quotidiano)

Il bipolarismo si ricostituisce: Azione non ha più lo spazio centrista che in concreto occupava, pur se smentito dal diretto interessato. Bisogna capire quanto possa Calenda sottrarre essenzialmente a Fi, perché inconsistente appare il suo richiamo verso il restante centro-destra, cespugli compresi (questi, per la loro scarsa presa elettorale). (Italia Oggi)

Senza Calenda il centrosinistra avrebbe perso sedici collegi, a fronte dei quattordici che perderebbe senza Bonelli e Fratoianni Collegi che però in grande maggioranza non andrebbero al fronte di sinistra composto da pentastellati, Verdi e Sinistra Italiana, bensì al centrodestra. (ilGiornale.it)

Niente alleanze con ex-grillini, niente agende anti-Draghi, niente questo e niente quello. Il classico partito scissionista, dai tempi di Rifondazione fino a giungere agli attuali Sinistra Italiana ed Articolo Uno, poi, smette quasi immediatamente di essere scissionista. (Il Primato Nazionale)