Meloni morde il freno a Salvini

Nanopress INTERNO

Salvini: coalizione indichi già nomi futuri ministri. La settimana scorsa, mentre partecipava ad un incontro della Coldiretti, Matteo Salvini, segretario della Lega, ha avanzato l’auspicio più che la proposta che la coalizione di cui fa parte, il Centrodestra, possa fornire agli italiani, già prima delle votazioni del 25 settembre, una parziale lista dei futuri candidati-ministro per la legislazione ventura. (Nanopress)

Se ne è parlato anche su altri giornali

È la preoccupazione di cui si ragiona in questi giorni in via della scrofa, ricordando l’improvvisazione con la quale Lega e Movimento 5 stelle sondarono la candidatura di Giulio Sapelli per Palazzo Chigi facendosela bruciare in un battibaleno e si incartarono con il Quirinale proponendo una lista dei ministri che consegnava le chiavi della macchina a Paolo Savona (L'HuffPost)

Il segretario della Lega gira l’Italia per arrivare al Viminale e il Cavaliere vuole recuperare i vecchi elettori. FRANCESCO OLIVO (La Stampa)

"Il prossimo ministro dell’Interno – annuncia – sarà una donna o un uomo della Lega, perché i decreti sicurezza li abbiamo scritti noi". In Forza Italia Silvio Berlusconi si dice "deluso da chi è uscito, non li capisco" e a lui replica Mara Carfagna, approdata ad Azione: "L’amarezza e la delusione è reciproca". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se a Palazzo Chigi dovesse accomodarsi la Meloni appare naturale – per chi conosce la politica – il diritto di proposta al Viminale riguardante Salvini. Non si spiega altrimenti la campagna avviata dal Foglio – e non solo – per impedire a Salvini di assumere qualunque incarico dopo le elezioni del 25 settembre in caso di vittoria del centrodestra. (Corriere dell'Umbria)

Perché il sospetto che circola, fra gli ex lumbard, è quello di un pactum sceleris fra la presidente di Fratelli d'Italia e Mario Draghi. Da Palazzo Chigi, sia detto subito, la circostanza è smentita con nettezza e bollata alla voce di una "ricostruzione fantasiosa". (la Repubblica)

La campagna elettorale, con i partiti alle prese fino al weekend dopo ferragosto con i rebus delle liste, non sembra decollare. La vera campagna, già di per sé più corta che in passato, sarà concentrata nelle prime tre settimane di settembre, quando le ferie saranno finite per tutti o quasi. (Today.it)