La Lagarde si smarca subito da Draghi e annuncia revisione strategia Bce

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Nella sua prima a capo del Consiglio direttivo della Bce, Christine Lagarde si mostra ferma, determinata, per nulla intenzionata a cadere nella trappola dei paragoni che tutti si apprestano inevitabilmente a fare tra lei e il suo predecessore, Mario Draghi.

La banca centrale ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita del Pil dell’area euro, citando la presenza di alcuni fattori globali, come la debolezza della crescita del commercio. (Finanzaonline.com)

Ne parlano anche altri media

Tirato in ballo dal premier Giuseppe Conte e dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri come punto fermo della trattativa sul Mes. Quindi no alla “ponderazione del rischio”, cioè un limite ai titoli di stato detenuti dalle banche basato sul livello di rischio associato a ciascun titolo. (Formiche.net)

Secondo i calcoli del Fmi, i responsabili maggiori dell’aumento di emissioni negli ultimi due anni sono Usa, Cina e India. La ragione c’è, perché la minaccia che il riscaldamento globale ci regali un futuro catastrofico è in aumento. (Tiscali.it)

Dall'inizio dell'anno la moneta unica si è deprezzata del 6 per cento. Da inizio anno la salita del titolo è ora del 72%.Negli altri mercati, continua la corsa di Saudi Aramco, al secondo giorno di contrattazioni alla borsa di Riyad. (Rai News)

Consulteremo non solo i soliti ma anche membri del parlamento, esperti del mondo della finanza e rappresentanti della società civile. "Non vi è nulla di strano nel fare una review della strategia, l'ultima l'abbiamo fatta nel 2003, quindi è più che legittimo di farlo. (Rai News)

Tuttavia queste parole, unite all’incontro avvenuto qualche giorno fa per discutere della possibilità che la BCE emetta una CBDC, fanno immaginare che su quest’ultima ipotesi la banca centrale ci stia già effettivamente lavorando. (Cryptonomist)

Christine Lagarde ha confermato che intende avviare una revisione del modus operandi della politica monetaria europea, che verosimilmente impegnerà tutto il prossimo anno. È una questione particolarmente delicata, su cui le posizioni in campo – non solo in Europa – sono almeno tre. (Il Sole 24 ORE)