Ucraina-Russia, Scholz: "Non accettiamo esito referendum farsa"

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La posizione di Berlino nei riguardi dei territori ucraini occupati dove le autorità filorusse hanno indetto referendum di adesione a Mosca non cambia. A chiarirlo è stato il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un'intervista alla Neue Osnabrücker Zeitung. Non accetteremo l'esito di questi referendum farsa e il nostro sostegno all'Ucraina proseguirà inalterato, ha affermato Scholz, con riferimento al voto indetto in quattro regioni dell'Ucraina sotto occupazione russa, Kherson, Donetsk, Luhansk e Zaporizhzhia. (Adnkronos)

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Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in una conferenza stampa con la sua omologa francese Catherine Colonna, in visita a Kiev. Non cambiera' nulla nella nostra politica, nella nostra diplomazia e nella nostra condotta sul campo di battaglia, ha assicurato il capo della diplomazia ucraina (Tiscali Notizie)

La Russia sostiene di aver vinto i referendum nei territori ucraini occupati che ne sancirebbero per il Cremlino l'annessione a Mosca, con percentuali che vanno dal 90 al 99% di sì. Un referendum definito una farsa dal governo di Kiev e dalla comunità internazionale, in cui uomini armati sono andati casa per casa a far votare le persone. (Today.it)

Qualche giorno per conteggiare i voti estorti con le buone o con le cattive ai cittadini del Luhansk, del Donetsk, di Kherson e di Zaporizhzhia e poi, forse già dopodomani, il 30 settembre nel messaggio a entrambe le Camere del Parlamento russo, il presidente Vladimir Putin annuncerà l'adesione dei territori russi occupati dell'Ucraina alla Russia. (ilGiornale.it)

In mano all'esercito invasore il 15 per cento dei territori. Gli Stati Uniti vogliono una risoluzione Onu di condanna. Zelensky: Se Putin ratifica questi plebisciti falsi non abbiamo più niente da dirci. (la Repubblica)

Mosca è convinta di aver vinto a questi referendum che, secondo lei, legittimano l’annessione dei territori ucraini alla Russia. (La Legge per Tutti)

Due collaboratori sono arrivati a casa nostra con una scheda elettorale accompagnati da soldati armati. È quanto raccontato alla Bbc da una ragazza di Melitopol, città occupata nella regione di Zaporizhia, una delle quattro zone dell’Ucraina dove a partire dal 23 settembre quattro milioni di ucraini sono stati chiamati a decidere via referendum sull’annessione alla Russia. (Tempi.it)