Dopo 145 anni di uomini la Svezia elegge la prima premier donna, ma lei lascia dopo sette ore

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Prima donna premier dopo una sfilza di 33 leader uomini negli ultimi 145 anni.

“Un governo di coalizione deve dimettersi non appena un partito” che forma la maggioranza “sceglie di abbandonare l’esecutivo”, ha detto Andersson poco dopo le 17

Nonostante il doppio schiaffo in Parlamento, Andersson sembrava determinata ad andare avanti, fino a quando non è arrivata la terza brutta notizia.

Per la premier Andersson la defezione degli alleati è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. (EuropaToday)

La notizia riportata su altri media

Hanno votato a favore 117 deputati, 57 si sono astenuti e 174 hanno votato contro. Clamoroso colpo di scena in Svezia: poche ore dopo essere stata eletta premier, prima donna nel Paese scandinavo, Magdalena Andersson ha rassegnato le dimissioni. (Metropolitan Magazine )

54 anni, e' stata ministra delle Finanze nel governo di Stefan Lofven, dimessosi da primo ministro lo scorso 10 novembre. La Svezia ha eletto per la prima volta una donna alla guida del governo, ma Magdalena Anderson, leader dei socialdemocratici, si e' dimessa poche ore dopo. (Tiscali.it)

La nomina era arrivata con 117 voti favorevoli, 174 contrari e 57 astenuti: numeri che, in base alla legge svedese, consentono l'elezione. A inizio novembre ha preso il posto di Löfven come leader dei socialdemocratici, diventando così la candidata principale a diventare premier (Corriere TV)

1920 1080 true. Sputnik Italia [email protected] +74956456601 MIA „Rosiya Segodnya“ 252 60. (Sputnik Italia)

Quindi si è detta disponibile a ritentare alla guida di un governo monopartitico, sostenuto dai soli Socialdemocratici. Ascolta la versione audio dell'articolo. 3' di lettura. Da un record all’altro, o poco ci manca. (Il Sole 24 ORE)

«La pratica costituzionale vuole che un governo di coalizione si dimetta dopo che uno dei partiti abbandona la coalizione. Non un plebiscito: ma in base al sistema svedese un candidato premier non ha bisogno della maggioranza favorevole, basta che non ce ne sia una contraria. (Corriere del Ticino)