Il sottosistema Linux ora si può installare anche da Microsoft Store

Nel caso foste interessati ad approfondire l’argomento, vi consigliamo di leggere questa pagina del blog ufficiale Microsoft

Microsoft continua a sviluppare e migliorare costantemente il Windows Subsystems for Linux (WSL) per dare modo agli sviluppatore di testare le loro applicazioni realizzare per il sistema operativo open source per antonomasia direttamente nell’OS della compagnia di Redmond, senza passare per macchine virtuali, sistemi dedicati o dual boot. (Tom's Hardware Italia)

Ne parlano anche altri giornali

La distribuzione tramite lo Store è un enorme passo avanti, perché consente un’installazione semplice, veloce e alla portata di tutti. Ciò che si va ad installare tramite lo store non è una nuova versione del WSL, bensì il medesimo software che veniva solitamente installato con una procedura abbastanza noiosa. (Linux Freedom)

L’obiettivo di Microsoft è chiaramente quello di rendere la versione “app” di WSL disponibile tramite Microsoft Store il modo migliore per installare e utilizzare questo sottosistema In un recente post, Microsoft ha rivelato che la nuova versione di WSL verrà rilasciata sotto forma di app, scaricabile tramite il Microsoft Store. (HTML.it)

Torino, 14 ott. (LaPresse)

Grazie a questo “disaccoppiamento” è possibile ricevere le nuove funzionalità attraverso lo store, senza attendere il rilascio di una nuova versione di Windows 11. Questa versione non è disponibile per Windows 10, quindi occorre prima effettuare l'aggiornamento a Windows 11 (Punto Informatico)

La possibilità di avviare Linux in Windows è garantita da un componente software chiamato Windows Subsystem for Linux (WSL) che viene continuamente aggiornato dai tecnici Microsoft e che sia in Windows 10 che in Windows 11 è installabile premendo Windows+R , digitando optionalfeatures quindi spuntando la casella Sottosistema Windows per Linux. (IlSoftware.it)

“Sebbene abbiamo riscontrato successo nell’aiutare i membri cinesi a trovare lavoro e opportunità economiche, non abbiamo riscontrato lo stesso livello di successo negli aspetti più sociali della condivisione e dell’informazione. (LaPresse)