Dolori e asprezze della scissione, da Fini a Renzi a Di Maio: quando la politica si spacca

Repubblica TV INTERNO

Portando con sé, dolore, asprezza dei toni, risentimento pubblico e privato.

Ecco cosa succede quando una comunità politica si lacera

Luigi Di Maio starebbe per compiere una scissione con un gruppo di suoi fedelissimi dal Movimento.

Dal 1991, quando Rifondazione comunista lascia il Pds di Achille Occhetto, al 2019 quando Matteo Renzi lascia il Partito democratico di cui era stato segretario, le spaccature in seno ai partiti non sono mancate. (Repubblica TV)

Ne parlano anche altre fonti

APPROFONDIMENTI IL RETROSCENA Di Maio, il nuovo gruppo si chiamerà "Insieme per il. LA POLITICA Di Maio verso l'addio al M5S, scissione già oggi?. (ilmattino.it)

Alle Camere via alla diaspora: già 35 firme, obiettivo 50 tra deputati e senatori Il ministro degli Esteri, come annunciato dal suo staff, parlerà alla stampa alle 21.15 dall'Hotel Sina Bernini Bristol in piazza Barberini 23 a Roma, dopo le insistenti voci sulla sua rottura col M5S guidato da Giuseppe Conte. (ilmessaggero.it)

Ho lasciato il Movimento esclusivamente per questioni politiche quando venne presa la decisione scellerata (e suicida) di entrare nel governo dell'assembramento", scrive in un post su Facebook l'ex deputato del M5S Alessandro Di Battista, secondo il quale "ciò che avviene oggi è soprattutto frutto di quei giorni". (Fanpage.it)

Quasi tutti i senatori, ad esempio, sono già fuoriusciti da tempo dal Movimento, tranne Giuseppe Auddino, che resta con Conte. Per quanto riguarda la Camera, invece, vanno con Di Maio il sottosegretario al Sud, Dalila Nesci e il deputato Giuseppe D’Ippolito. (LaC news24)

Secondo piano di Montecitorio. È un via vai, in fondo in poche ore si è arrivati già a 40 fra deputati e senatori sicuri, una lista che potrebbe anche lievitare nelle prossime ore. (L'HuffPost)

Di questa nuova scissione nel M5s, l’ex grillino Alessandro Di Battista dice subito che non gli «importa nulla». L’uscita di Di Battista avvenne «quando venne presa la decisione scellerata (e suicida) – scrive l’ex parlamentare – di entrare nel governo dell’assembramento», cioè quello guidato da Mario Draghi. (Open)