Uno studio britannico rileva che i vaccini mRNA COVID-19 forniscono il maggiore effetto di potenziamento

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Registrati ora per ottenere l’accesso illimitato gratuito a reuters.com Registrati. (Reporting: Alistair Smoot)

Lo studio ha scoperto che i colpi di richiamo hanno anche contribuito a generare un’ampia risposta delle cellule T contro le varianti beta e delta, che possono svolgere un ruolo chiave nella protezione a lungo termine.

Tuttavia, sebbene Valneva abbia potenziato gli anticorpi nelle persone inizialmente vaccinate con AstraZeneca, non ha fornito una spinta a Pfizer (Buzznews portale di notizie)

La notizia riportata su altri giornali

I due vaccini presi in esame come ciclo primario sono molto diffusi: AstraZeneca in più di 180 Paesi e Pfizer in più di 145. Le due dosi hanno mostrato dopo 6 mesi in diversi studi una protezione rispettivamente del 79% (Az) e del 90% (Pfizer) rispetto a ricovero e morte (Quotidiano di Sicilia)

Faust ha affermato che lo studio risale alla prevalenza della variante di Omicron, ma ha condiviso campioni con l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito per generare dati su Omicron Lo studio “COV-Boost” è stato citato da funzionari britannici per aver affermato di voler utilizzare Pfizer e Moderna nella campagna di richiamo del paese, ma i dati sono ora disponibili al pubblico. (TeleAlessandria)

Antonella Viola, immunologa, ha parlato della terza dose di vaccino anti-Covid, sottolineando che è possibile anche somministrare un siero diverso. Terza dose, Antonella Viola: “Pfizer o Moderna vanno entrambi bene”. (Notizie.it)

“I vaccini attualmente disponibili non saranno efficaci contro la nuova variante” ha invece sentenziato Stéphane Bancel, CEO di Moderna in occasione di una intervista rilasciata al Financial Times di Stefano Pezzola. (ArezzoWeb)

Dopo almeno due mesi (per i vaccinati con Pfizer) o tre (per i vaccinati con AstraZeneca), hanno ricevuto una terza dose. Lo studio ha anche misurato gli effetti collaterali che sono stati classificati come “tollerabili” in tutti i contesti (laredazione.eu)

Dalle prime evidenze scientifiche sta però emergendo che la Omicron può rappresentare un livello di rischio “molto alto”, soprattutto per il fatto che potrebbe comportare un calo dell’immunità per vaccinati e guariti dal Covid. (GameGurus)