Calenda, più difficile distinguersi da Letta

Italia Oggi INTERNO

Adesso gli riesce difficile distinguersi da Letta ma, ed è il peggio per lui, dalla sinistra collegata col Pd.

Perfino Calenda potrebbe trarne vantaggi, specie alla fine della campagna elettorale

Il bipolarismo si ricostituisce: Azione non ha più lo spazio centrista che in concreto occupava, pur se smentito dal diretto interessato.

Bisogna capire quanto possa Calenda sottrarre essenzialmente a Fi, perché inconsistente appare il suo richiamo verso il restante centro-destra, cespugli compresi (questi, per la loro scarsa presa elettorale). (Italia Oggi)

Ne parlano anche altre fonti

Il classico partito scissionista, dai tempi di Rifondazione fino a giungere agli attuali Sinistra Italiana ed Articolo Uno, poi, smette quasi immediatamente di essere scissionista. L’impero partitico del Nazareno. (Il Primato Nazionale)

Alleandosi Pd ed Azione possono giocarsela in una trentina di collegi che altrimenti sarebbero sicuramente conquistati dal candidato/a delle Destre. No gli capita: nel patto c’è che nei collegi uninominali no ci saranno i leader e i nomi bandiera indigeribili per i rispettivi elettorati (Blitz quotidiano)

E invece ora, almeno stando alle sue ultime dichiarazioni, «battere le destre» è diventato il principale obiettivo, perché esse sarebbero a suo dire pericolose, ci isolerebbero dall'Europa. Toglierebbe voti ai progressisti, questo terzo polo? (ilGiornale.it)

Senza Calenda il centrosinistra avrebbe perso sedici collegi, a fronte dei quattordici che perderebbe senza Bonelli e Fratoianni Ebbene, secondo il sondaggio del 1 agosto, il Pd senza Azione e Più Europa avrebbe perso sedici seggi negli uninominali. (ilGiornale.it)

E quindi oggi le stime vengono elaborate «solo sommando» le circoscrizioni. E cioè ad imporre il Partito democratico come prima formazione politica a discapito di Fratelli d’Italia e, soprattutto, ad impedire che il centrodestra ottenga la maggioranza assoluta sia a Montecitorio che a palazzo Madama. (ilmessaggero.it)

La base di partenza sono i 16 collegi (12 alla Camera e 4 al Senato) portati “in dote” da Calenda. A coalizioni (quasi) definite, è Carlo Calenda a lanciare ufficialmente la campagna elettorale del fronte di centrosinistra. (ilmattino.it)