Green pass europeo: domande e risposte

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Il green pass europeo, ufficialmente noto come certificato digitale Covid UE, ha avuto il via libera dal Parlamento europeo.

Regole e dove si può andare. Cos’è il green pass europeo?

In attesa che arrivi il green pass europeo comune a tutti gli Stati membri, in Italia il green pass esiste già e si chiama certificazione verde Covid-19.

In Italia il green pass europeo si troverà sull’App IO, ha fatto sapere il ministro dell’Innovazione Vincenzo Colao

Per chiarire i dubbi principali, abbiamo raccolto le FAQ sul green pass europeo. (Money.it)

Ne parlano anche altre testate

La stessa cosa sta avvenendo in Italia, dove il turismo è ripartito localmente, ma è ancora frenato a livello internazionale. È inoltre necessario fare chiarezza sulla differenza tra il green pass europeo e quello italiano, introdotto dal Decreto riaperture del 18 maggio scorso e valido solo all’interno del territorio nazionale. (CesenaToday)

Le parole di Jens Spahn che ha introdotto il CovPass. Jens Spahn, ministro della Salute della Germania, ha presentato l’app CovPass. Si tratta di un’applicazione su cui verranno trasferiti tutti i dati e le informazioni personali già presenti sul libretto delle vaccinazioni di ogni tedesco, collegata al green pass (LaPresse)

Green Pass, come funziona. Il certificato sarà rilasciato gratuitamente dalle autorità nazionali e sarà disponibile in formato digitale o cartaceo con un codice QR. Il certificato digitale che attesta vaccino, guarigione o tampone negativo per il coronavirus è stato approvato dal Parlamento Europeo e verrà applicato a partire dal primo luglio 2021. (GenovaToday)

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione a favore della graduale eliminazione dell’utilizzo di gabbie negli allevamenti dei Paesi UE. Come ricorda Eleonora Evi, il voto di oggi rappresenta infatti “il culmine di un percorso iniziato il 25 settembre 2018″. (Il Fatto Quotidiano)

La pandemia ha contribuito ad aumentare il lavoro minorile. Il lavoro minorile è aumentato nel mondo per la prima volta negli ultimi due decenni. Abbiamo raggiunto ciò senza smettere di esportare una parte della produzione: 350 milioni di dosi sono state esportate in altri Paesi". (la Repubblica)

Ieri sera, era atteso il voto finale del Parlamento europeo su questa risoluzione. È un compromesso, che cerca di salvare equità e solidarietà da un lato, senza pestare i piedi a Big Pharma. (Il Manifesto)