Tassa minima globale per le multinazionali, perché l’accordo al G7 è “inadeguato”

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Sabato pomeriggio i portavoce di Facebook e Google hanno fatto sapere che i due gruppi avevano accolto con favore l’accordo raggiunto a Londa dai Paesi del G7 su una aliquota minima globale da applicare alle multinazionali.

Per Roma significa accontentarsi di 2,7 miliardi contro gli 11,1 che lo Stato potrebbe incassare con l’aliquota al 25%

Infatti un accordo internazionale su un’aliquota minima del 25% consentirebbe all’Unione europea di aumentare i suoi ricavi fiscali di quasi 170 miliardi, “un incremento del 50% rispetto all’attuale gettito da corporate tax”. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altre testate

Si prevede che questo sistema porti nelle casse degli Stati miliardi di dollari di tasse in più, che saranno impiegati per finanziare i molteplici piani di rilancio post pandemia. (QuiFinanza)

In vista della riunione dei ministri dell’Economia e delle finanze e dei banchieri centrali del G20 di luglio in Italia, è stata messa una solida base per la creazione della tassa sui profitti d’impresa, per TUTTE le imprese, in TUTTI i Paesi. (Startmag Web magazine)

Infine, con una tassa al 30% si arriverebbe alle cifre indicate all'inizio (269,7 per i Paesi Ue nel complesso, e 15,7 per l'Italia). Non poco stando ha calcolato il neonato Osservatorio fiscale europeo in uno studio sull'impatto di una potenziale tassa minima comune sui profitti. (Today.it)

Secondo Sunak verrà adottata con riferimento alle mega imprese con margini superiori al 10%. E un “primo passo che necessita di ulteriori progressi in sede di G20” e di Paesi Ocse. (LA NOTIZIA)

Quarto, quinto, sesto e settimo posto sarebbero, rispettivamente, di Francia con 4,3 miliardi, Lussemburgo con 4,1 miliardi, Polonia con 3,7 miliardi e Austria con 3 miliardi (Sky Tg24 )

La stessa Yellen spiega come la tassa minima globale pone fine alla corsa internazionale al ribasso nella tassazione, fissando uno standard condiviso che dovrà redistribuire in modo equo le risorse in base ai fatturati registrati. (Punto Informatico)