Everest, l'assalto dei 400 dopo l'emergenza Covid. In un giorno morti due scalatori

Il Giornale di Vicenza ESTERI

«Abbiamo inviato altri due sherpa con ossigeno e cibo, ma purtroppo non sono riusciti a salvarlo», ha detto spiegato.

I copri delle due vittime sono ancora in quota, con il meteo sfavorevole che ne impedisce il recupero

Due alpinisti, uno svizzero e uno statunitense, sono morti ieri sul monte Everest.

L’alpinista svizzero «ha sofferto di sfinimento» dopo aver raggiunto la vetta (8.848,86 m), ha detto lo sherpa Chhang Dawa. (Il Giornale di Vicenza)

Ne parlano anche altre fonti

Abbiamo inviato due sherpa aggiuntivi con ossigeno e alimenti, purtroppo gli Sherpa non sono riusciti a salvarlo" Lo svizzero Abdul Waraich, secondo quanto riportano, è deceduto vicino alla Cima Sud per sfinimento. (il Dolomiti)

* e un secondo alpinista, P.L. Si tratta delle prime due vittime dell'anno sull'Himalaya, dal flusso di scalatori ridotto a causa del coronavirus (Ticinonline)

Sono le prime vittime da quando è stata riaperta agli scalatori la vetta più alta del mondo, dove ogni anno muoiono in media cinque persone. Due scalatori, uno statunitense e uno svizzero, sono morti mercoledì sul monte Everest (La Gazzetta di Mantova)

Sono le prime vittime da quando è stata riaperta agli scalatori la vetta più alta del mondo, dove ogni anno muoiono in media cinque persone. (Rai News)

13 Maggio 2021. Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo. Lo svizzero Abdul Waraich e lo statunitense Puwei Liu sono morti per sfinimento. “Abbiamo mandato altri due sherpa con ossigeno e cibo, purtroppo non sono riusciti a salvarlo. (MountainBlog)

La Seven Summits Treks conta su alcune delle più forti guide sherpa ed è stata fondata da quattro fratelli, tra cui Mingma Sherpa, Chhang Dawa Sherpa e Tashi Lakpa Sherpa Erano clienti della Seven Summits Treks, società nepalese specializzata nell'ascensione degli "ottomila", una delle tante che hanno preso il posto dei gruppi di guide nordamericane che, fino a una decina di anni fa, avevano il monopolio in Nepal e Pakistan. (la Repubblica)