L'"America Latina" è qui. Ed è un film inquietante

In quel limbo, anche per sciogliere la tensione, abbiamo immaginato questo film che è meno episodico, vignettistico e frammentario del precedente

Partiamo dunque da qui: «È il nostro modo di ricongiungerci con i nostri fantasmi, le nostre ossessioni, con una grandissima suspence, con un'incertezza sull'avvenire, con la dolcezza.

Misterioso è l'aggettivo che più ha accompagnato l'arrivo alla Mostra del cinema di Venezia di America Latina dei Fratelli D'Innocenzo. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il nuovo film dei registi di Favolacce mette in luce un personaggio maschile in un'edizione del festival di Venezia che sembra aver prediletto quasi totalmente titoli dedicati a lanciare un messaggio femminile e femminista. (Today.it)

La periferia sinonimo di isolamento mentale. I Fratelli D’Innocenzo scelgono ancora una volta la periferia laziale per raccontare le devianze e i drammi di cittadini disperati. America Latina ha una regia poco trascinante. (Cinematographe.it - FilmIsNow)

«È amore», mi rispondono in sincrono Fabio e Damiano, i gemelli D’Innocenzo, registi di America Latina, presentato giovedì a Venezia. Interrogarci su noi stessi è la missione più preziosa che il cinema ci permette e America Latina prende alla lettera questa possibilità, raccontando un uomo costretto a rimettere in discussione la propria identità. (Domani)

«Un’indagine sul lato oscuro, una ricerca, dentro la testa del protagonista, del bene e del male, o meglio della sincerità e delle verità di facciata Per Elio Germano, 40 anni, è la seconda volta sotto la guida dei fratelli D’Innocenzo. (Corriere della Sera)

Infatti, il film, dicono i D’Innocenzo potrebbe essere definito “un viaggio al termine di un uomo”. “Latina, inoltre, è una città che conosciamo bene. (Wired Italia)

Il titolo, America Latina, si riferisce proprio al capoluogo di provincia, mentre America, beh, chi ha visto Favolacce avrà intuito quali siano i riferimenti letterari dei fratelli D’Innocenzo, quei toni dark che scavano nella vita dei sobborghi. (Cineblog)